“All you can eat”, il teatro è cibo per il cuore e per la mente: la stagione 2016/2017 del Nuovo Teatro Sanità

«Il Nuovo Teatro Sanità arriva alla sua quarta stagione, dopo un percorso non certo facile ma ricco di soddisfazioni, nell’ambito del quale ha trovato numerosi partner a sostegno del suo progetto culturale: primo fra tutti il pubblico in crescita costante, poi i nomi sempre più importanti del panorama teatrale, che hanno voluto essere sul nostro palcoscenico, fino alle fondazioni che da quest’anno finanzieranno un importante progetto del teatro – la Fondazione Alessandro Pavesi, Altamane, Charlemagne e la Fondazione con il Sud –  e ancora Optima Italia, con la quale si è cementificato un rapporto di fiducia e di scambio; Roberto Saviano, ad oggi tra i maggiori finanziatori del Teatro Sanità. Questa stagione è una tappa, a cui giungiamo, con la consapevolezza del lavoro svolto, ma soprattutto di quello che ancora abbiamo da fare per realizzare il teatro che sogniamo»: così il direttore artistico Mario Gelardi introduce la stagione 2016-17 del palcoscenico di piazzetta San Vincenzo. Un avamposto di resistenza in uno dei quartieri più complicati di Napoli, quello diretto da Gelardi e dal collettivo ntS’, che si avviano a realizzare nel cuore del rione Sanità la loro quarta stagione, in cui non mancheranno nomi di rilievo del panorama teatrale e non solo, da Renato CarpentieriNello Mascia, da Enzo Moscato a Toni Servillo fino allo scrittore Roberto Saviano.

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Il titolo della stagione è All you can eat, un modo di dire bizzarro se coniugato al teatro, ma che comunica un concept moderno dai molteplici significati: “tutto quello che puoi mangiare”, la cultura come cibo per il cuore e per la mente, che può saziarti. All you can eat significa anche evitare gli sprechi, pagare il giusto, e soprattutto scegliere con consapevolezza. Sono queste le idee che il collettivo di piazzetta San Vincenzo vuole veicolare ai suoi spettatori, per i quali ha pensato ad un cartellone ricco e variegato. Si parte il 13 ottobre con una coproduzione del Nuovo Teatro Sanità con il Goethe Institut, che presentano Noi non siamo barbari! di Philipp Löhle, drammaturgo tedesco, che si è distinto per i suoi testi dal carattere acido e surreale. A rivelarlo in Germania prima e in Francia poi, il testo Genannt Gospodin. Proprio con Detto Gospodin (nella traduzione in italiano), interpretato da Claudio Santamaria, la drammaturgia di Philipp Löhle è giunta, nella passata stagione teatrale, al Teatro Bellini. Löhle ritorna a Napoli grazie al Goethe Institut, con un nuovo progetto, che vedrà coinvolti gli attori della compagnia del Nuovo Teatro Sanità, diretti da Mario Gelardi. Si prosegue dal 21 al 23 ottobre con Fuje Filumena, riscrittura al maschile del mito di Filumena Marturano, scritto e diretto da Peppe Fonzo e interpretato da Luigi Credendino. L’11, 12 e 13 novembre, sarà la volta del progetto On stage H24, a cura di Carlo Caracciolo e Fabiana Fazio. Prendendo spunto da quello che si chiama Kino Kabaret, ossia un evento, in genere di una settimana, in cui filmmakers da tutto il mondo si incontrano in un luogo, il Kino Lab, e girano cortometraggi in tempi brevissimi (di solito round di 24/48/72 ore), nasce l’idea di creare qualcosa di simile che abbracci però l’ambito teatrale.

Il 19 e 20 novembre va in scena Tomato soap. Teatronovela sulla violenza di genere in un’unica puntata di Lydie Le Doeuff. Protagonisti saranno Gianni e Gilda, due pupazzi di gommapiuma a grandezza naturale. Dal 9 all’11 dicembre torna Sonata napoletana per topi e bambini, spettacolo realizzato da Michele Danubio con la compagnia giovane del Nuovo Teatro Sanità e la partecipazione di Laura Borrelli. Si prosegue dal 16 al 18 dicembre con Niente fiori ma opere di bene, drammaturgia seriale di Mario Gelardi, che riprendendo i tre personaggi, le tre bizzoche interpretate da Carlo Caracciolo, Luigi Credendino e Ciro Pellegrino, ne La terza comunione, le contestualizza nell’occasione di un funerale, dove il binomio amore e morte sarà il vero protagonista della scena. Si riprende il 6, 7 e 8 gennaio con Ria Rosa – Il viaggio, che vedrà in scena Antonella Romano e Rino De Masco, al pianoforte il maestro Giosi Cincotti, per la regia di Rosario Sparno. La stagione prosegue con Quei ragazzi del 96. Boys in the band, scritto da Claudio Finelli, con Antonio Agerola, Carlo Caracciolo, Riccardo Ciccarelli, Fabiana Fazio, Fabio Rossi, per la regia di Fabio Rossi e Carlo Caracciolo. Tra le grandi novità della stagione 2016-17, dal 20 al 22 gennaio L’intervista di Alberto Moravia per la regia di Renato Carpentieri. Dal 27 al 29 gennaio, arriva sul palco del Nuovo Teatro Sanità Tempo che fu di Scioscia di Enzo Moscato, con Tina Femiano e la compagnia giovani del Nuovo Teatro Sanità diretti da Gelardi. L’11 e 12 febbraio sarà la volta di Cenere’, da La gatta Cenerentola di Basile, Cenerentola dei fratelli Grimm e Perrault, con Ilaria Delli Paoli, Roberto Solofria, Valeria Impagliazzo, Claudia Gilardi, per la regia di Rosario Lerro e Luigi Imperato. Ancora il 3, 4 e 5 marzo, Idroscalo 93. 
La morte di Pier Paolo Pasolini scritto da Mario Gelardi, con Ivan Castiglione e Riccardo Ciccarelli, le musiche originali di Mariano Bellopede, per la regia dello stesso Castiglione.

La programmazione prosegue nel mese di marzo, il 10, 11 e 12, con Requiem per due Serve, liberamente tratto da Jean Genet, con Franco Iavarone, Stefano Ariota e Fabio Brescia, requiem originale scritto da Paolo Coletta, la direzione dello spettacolo è dello stesso Brescia.
Dal 14 al 19 marzo, un’intera settimana al Nuovo Teatro Sanità sarà dedicata a Teatri Uniti, con due spettacoli: Una serata con Toni Servillo e Magic People show di Giuseppe Montesano, con Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli; il progetto Teatri Uniti alla Sanità prevede inoltre una serata di incontro aperta al pubblico, nella quale si passeranno in rassegna i trent’anni di attività di una compagnia che ha segnato la storia del teatro.
Dal 19 aprile sarà in scena invece una produzione del Nuovo Teatro Sanità, La paranza dei bambini, scritto da Mario Gelardi e Roberto Saviano, per la regia dello stesso Gelardi, col quale lo scrittore rinnova il sodalizio artistico, dopo il successo della versione teatrale di Gomorra.
A chiudere la stagione il 12, 13 e 14 maggio, lo spettacolo Peter e Alice attraverso lo specchio, con Germana Saccardi, Fabio Casano, Alfonso Amendola, Maria Teresa Pezzatini, musiche di Carlo Vannini, per la regia di Gennaro Maresca.

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Nell’ambito della stagione 2016-17, si inaugura inoltre una sezione di teatro in foyer intitolata L’altare di S., che vuole promuovere la produzione e la ricerca di drammaturgia originale e la sperimentazione sullo spazio scenico non convenzionale. Il programma prevede 5 spettacoli che bene si adattano all’area del foyer interno del teatro, uno spazio suggestivo caratterizzato da una splendida pavimentazione del 1800 e due altarini del ‘700. Ad inaugurarla, il 29 ottobre, la compagnia napoletana Manovalanza Teatro, con Where Are We Now? Viaggio di Edipo verso Colono di Adriana Follieri. Il 26 novembre, va in scena Il Volo di Michelangelo, scritto e diretto da Nicola Zavagli, con Beatrice Visibelli, Marco Natalucci e al viloncello Ginevra Prunetti. Il 3 e 4 dicembre sarà la volta di U.R.A. Tearto con Avemmaria di Emilio Nigro, interpetato da Fabrizio Pugliese, per la regia di Fadrizio Saccomanno e dello stesso Pugliese. La rassegna L’altare di S. prosegue il 18 e 19 febbraio con SpazioTeatro che presenta Spingi e respira di e con Lorenzo Praticò, regia di Lorenzo Praticò e Gaetano Tramontano. Si conclude il 25 e 26 febbraio, con la Compagnia Ragli e lo spettacolo L’Italia s’è desta. Un piccolo [falso] mistero italiano, scritto da Rosario Mastrota, che vedrà in scena Dalila Cozzolino, diretta dallo stesso Matrota.

Il Nuovo Teatro Sanità è reduce da una stagione contrassegnata dalla bocciatura da parte del MiBACT, che non ha riconosciuto il suo valore sul piano culturale. L’avvenimento ne ha rafforzato le idee, e da lì si è avviata una nuova concezione di fare impresa teatrale. Una nuova concezione di teatro, è quella che lo considera materia viva, mutevole, partecipata, è un’idea che costringe a non fermarsi mai e a cercare sempre nuovi stimoli. Per questo motivo, nell’ambito della stagione 2016-17, parteciperanno nella gestione di alcuni progetti del Teatro Sanità, oltre all’azienda Optima Italia, con cui c’è un rapporto di fiducia e di scambio di cratività ormai avviato, anche le fondazioni Altamane, Charlemagne e la Fondazione con il Sud, che finanzieranno un progetto di formazione teatrale dedicato ai mestieri del teatro, voluto per i giovani del rione Sanità, creato e pensato dalla fondazione Alessandro Pavesi insieme al collettivo ntS’.

Il palcoscenico di piazzetta San Vincenzo, forte anche della rinnovata fiducia da parte di padre Antonio Loffredo, parroco illuminato del rione Sanità, che si conferma punto di riferimento fondamentale per i giovani del quartiere e per la diffusione della cultura sul territorio, si propone inoltre di continuare ad essere una casa della cultura, aperta allo scambio tra artisti e giovani del territorio e tra artisti e pubblico, un luogo di circolazione di idee, di visioni del mondo e di umanità.

Nuovo Teatro Sanità, piazzetta San Vincenzo 1, Rione Sanità – Napoli.

Ester Veneruso