Reggia di Caserta: arriva il plastico 3D per i non vedenti

Reggia di Caserta: arriva il progetto del plastico in 3D per i non vedenti. L’arte avanza dunque una maggiore inclusione

A seguito dell’approvazione da parte della Sala degli Incontri d’arte, l’iniziativa in merito al plastico in 3D per favorire anche i non vedenti,  ha da subito avuto una forte divulgazione; è stata messa a punto con lo scopo di garantire una maggiore inclusione; insomma permettendo così a tutti, di apprezzare le bellezze del maestoso e antico palazzo vanvitelliano.

Si tratta di un modello tridimensionale ad alta definizione della facciata, del tetto di copertura, del quarto cortile e di metà della galleria centrale del Cannocchiale della Reggia di Caserta, posizionato nel vestibolo in cima allo Scalone.  Il tutto è stato sovvenzionato da una raccolta fondi della Micron Foundation, una multinazionale americana che storicamente produce microchip per vari dispositivi. Colei che invece si è interessata dell’aspetto più tecnico è stata la società 3DCityLab.

“L’iniziativa – spiega la direttrice della Reggia Tiziana Maffei – vuole incrementare l’accessibilità del Museo anche per i non vedenti. Ma l’iniziativa non è solo per i non vedenti, ma tutti potranno vivere un’esperienza di visita più completa. La Reggia è talmente grande che può sembrare inaccessibile, ma non lo è. Questo plastico sperimenta anche nuove tecnologie, e ciò è positivo perché la Reggia deve essere un luogo di sperimentazione di scienze ed arte”. Per di più, la cultura dei plastici non è nuova alla magione vanvitelliana, in quanto era stesso Luigi Vanvitelli a commissionare modellini del palazzo. Anche il presidente regionale dell’Unione Italiana ciechi e ipovedenti Pietro Piscitelli ha manifestato entusiasmo per questa solidale iniziativa affermando: “Siamo entusiasti di questo plastico, che darà a noi ciechi italiani e di tutto il mondo un’opportunità unica; possiamo davvero dire che con questo modello i ciechi potranno finalmente toccare, per noi il tatto è come fosse la vista”.

Possiamo dunque gridare con orgoglio che l’arte non risulta essere un’esperienza circoscritta, ma vuole estendere il proprio valore innestimabile a tutti. Il progetto lancia un messaggio di condivisione ed inclusione, attitudini che oggi servono più che mai!