Rubrica Medica: Cupping Therapy, cosa si intende?

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Rubrica Medica: cosa si intente per Coppettazione o Cupping Therapy? Ecco perchè questa antica tecnica medica è sempre più diffusa

Rubrica Medica-  In quanti hanno sentito nominare la  Cupping Therapy o coppettazione, e sanno realmente di cosa si sta parlando? Questa tecnica medica trova le sue radici molto addietro: alcuni ci suggeriscono in Cina, altri invece, addirittura nell’antico Egitto, e oggi giorno, è sempre più utilizzata. Vediamo perchè, lasciando la parola al nostro specialista di fiducia, il Dottore in fisioterapia, oltre che osteopata, posturologo e agopunture, Luciano Salierno, titolare del Centro Medico Fisioterapico di Pomigliano.

Ebbene, così dichiara, partendo dall’ontologia della tecnica e dai benefici che la stessa arreca al paziente: “La cupping therapy viene utilizzata in principal modo per trattare il dolore, soprattutto se si soffre di mal di schiena, di mal di testa o di dolori reumatici, articolari e contratture. Inoltre, questa terapia ha un’azione anti stress e antinfiammatoria, migliora i disturbi dell’apparato digerente e promuove l’assorbimento degli edemi. Ma non solo; I benefici di questa terapia, sono anche di natura estetica. Il fatto che tale tecnica migliori il flusso sanguigno, permette anche la perfetta riuscita di un  trattamento anticellulite, mobilitando il grasso localizzato, ossigenando il derma e dunque favorendo anche lo smaltimento dei liquidi in eccesso. Nell’ambito della fisioestetica poi, risulta altrettanto utile per un altro trattamento, quello antirughe del viso. In più accelera il metabolismo, favorisce la perdita di peso e l’eliminazione delle tossine. Insomma, la cupping therapy, se ben usata, funge da ottimo strumento di lavoro. Deve infatti essere effettuata solo da un esperto, altrimenti potrebbe risultare pericolosa.”

Un rapporto, pubblicato sul the Journal of Traditional and Complementary Medicine, evidenzia come questo metodo possa essere di grande aiuto anche nel trattamento di acne, herpes zoster. Il suggerimento medico è quello di non superare i due trattamenti a settimana.