Lotta alla criminalità: per il 16% dei ragazzini la camorra procura ricchezza. Domani al Caffè Gambrinus la presentazione dei dati raccolti nei questionari

Il dato è inquietante e rispecchia molto probabilmente il malessere cronico che cova in particolari substrati della società: la camorra attira i ragazzi tra i 12 e i 14 anni. Camorra, violenza, boss e illegalità sono il pane quotidiano per larga parte dei bambini intervistati. È quanto si evince dai dati del nuovo questionario anticamorra che è stato diffuso in dieci scuole medie tra Napoli e provincia, questionario che è stato consegnato ad oltre duemila ragazzi e che ha portato alla luce dei risultati che devono assolutamente far riflettere: il 10 per cento degli intervistati ha manifestato apprezzamenti sulla canzone il Capoclan (prodotto di fattura neomelodica il cui testo è un vergognoso inno alla malavita e criminalità organizzata perchè il boss va rispettato perchè comanda), mentre per il 16 per cento degli intervistati i clan potrebbero garantire sia ricchezza che potere, oltre che a risolvere la crisi economica per quel che concerne il lavoro e lo sviluppo. Il 15 per cento del campione ha dichiarato addirittura che la camorra è identificabile come fenomeno positivo e che non deve essere visto in modo negativo in quanto capace di generare stabilità economica e persino occupazione. Ma non è tutto, e siccome al peggio non sembra esserci mai fine, i questionari portano alla luce altre amare realtà: l’otto per cento degli studenti associa la figura dell’eroe a quella del malavitoso, il 30 per cento conosce la storia di Raffaele Cutolo, di Bernardo Provenzano e della lotta tra clan scissionisti e Di Lauro, mentre all’incirca il cinque per cento conosce le storie del boss Giuseppe Misso.

L’ultimo questionario anticamorra del 2009 fece emergere che per i ragazzini delle medie il boss Raffaele Cutolo era considerato una sorta di eroe. Dal nuovo questionario – i cui dati saranno presentati domani mattina al Caffè Gambrinus alle ore 10.30 – affiorano drammatici dati che inducono riflessioni accurate. Spiegano con grande amarezza per i risultati registrati il responsabile dell’associazione Oblò, Massimo Pelliccia, e l’ex presidente dell’Associazione studenti napoletani contro la camorra e attuale commissario campano dei Verdi Ecologisti, Francesco Emilio Borrelli che: «tutti gli alunni delle scuole medie intervistati hanno dichiarato di conoscere la camorra e che probabilmente conoscono più la camorra che ogni altro fenomeno sociale, che si tratti di territorio campano o nazionale». «Le risposte sono terribili e dovranno far riflettere il Governo su come è percepito dalle nuove generazioni di napoletani» commenta infine Borrelli. Per il presidente dell’Associazione studenti napoletani contro la camorra Simone Scarpati c’è molto fa fare per tutelare questi ragazzi che in molti casi rimangono in balia della criminalità: «Il 18 per cento degli studenti ha detto di essere stato aggredito o derubato. Poco meno della metà degli studenti – continua Scarpati – ha cercato di reagire alla violenza ed ha denunciato tutto alle forze dell’ordine. Forze dell’ordine che, nell’80% dei casi denunciati, purtroppo non sono riuscite a garantire giustizia alle piccole vittime».