La rinascita dell’Ercolanese e il gemellaggio col Torino

Il colpo d’occhio entrando allo stadio Raffaele Solaro di Ercolano è da mozzafiato. Il manto erboso è situato alle pendici del Vesuvio, e dagli spalti, oltre che alla partita, si può godere del mare della costa partenopea.

Oggi parleremo dell’A.S.S.C. Ercolanese 1924, squadra campana che milita in Eccellenza, precisamente nel girone B, rifondata il 2 agosto 2021 da Vincenzo Cuciniello e Mario Carrano, quest’ultimo bomber storico, nonché realizzatore di 100 gol in 4 anni in maglia granata.

“Il calcio in città mancava da qualche anno – sottolinea Luca Lentini, direttore sportivo, ex team manager della SSC Napoli –. Ora guardiamo avanti, senza però dimenticarci del nostro passato. Il nuovo staff ha costruito una squadra intelligente, rafforzando i vari reparti del campo, e acquistando giovani di qualità da società professionistiche come Napoli, Cavese e Juve Stabia”. Il connubio perfetto si trova poi con l’esperienza, poiché in maglia granata militano giocatori di qualità come Borrelli, Capogrosso, Pisani, Lucignano e Capece.

Alla guida del timone vi è il mister Gaetano Perrella, calciatore protagonista della scalata in Serie A del Vicenza nel 1995. Ex capitano della nazionale under 19, 20 e 21 di Lega Pro, si è dedicato alla carriera da allenatore a 34 anni, quando ancora era un centrocampista professionista. Da sottolineare il suo ruolo in seconda nella Primavera del Napoli, quando gli azzurri parteciparono alla Youth League e sfidarono società del calibro di Liverpool e Manchester City.

Tra le figure di grande spessore vi è anche Gaetano Di Liddo, direttore tecnico molto stimato nel calcio campano, nonché ex allenatore, tra le tante, di Gragnano, Afragolese, Portici, Puteolana e Agnano. Sarà l’àncora della nuova squadra ed il punto di riferimento per i giovani calciatori, poiché conosciuto come “Il re delle salvezze” per alcune delle prestigiose stagioni, in cui ha evitato retrocessioni che sembravano ormai certe.

Vincenzo Correale, direttore generale, ha comunicato ai nostri microfoni l’intento di puntare fortemente sul settore giovanile per crescere nel tempo: “Fondare il settore giovanile significa avere una casa, e questa è una casa importante”. E proprio a proposito di tale settore, la società potrà contare sulla fusione attuata con alcune scuole calcio, includendo nel progetto anche i bambini dai cinque anni in su. “Vogliamo costruire un vivaio oltre che la prima squadra” afferma il vicepresidente ed ex calciatore Salvatore Ferriero.

Un progetto ambizioso che potrà contare su una piazza ricca di passione, con tanti tifosi pronti a supportare i Granata che, dopo essere tornati dopo tanti anni in Eccellenza, avranno come unico obiettivo il salto di categoria nelle prossime stagioni.

Un gemellaggio granata

Come citato, la maglia è granata, proprio come quella del Torino. Non a caso, infatti, le due squadre vivono un gemellaggio intenso. Nel 4 maggio del 2017, giorno dell’anniversario della strage di Superga, i tifosi dell’Ercolanese, rappresentati dal dirigente Pietro Oliviero, posarono una sciarpa della propria squadra ai piedi della lapide del Grande Torino, ritenuta una delle squadre più forti del mondo.

Il gesto nobile dei campani colpì fortemente i supporters torinesi. “Le due tifoserie – come racconta lo storico giornalista dell’Ercolanese, Giuseppe Imperato – hanno un senso di sportività e di grande umanità”. In quel periodo, Ercolano usciva dal dolore degli incendi dolosi sul Vesuvio. I granata piemontesi presero a cuore lo sconforto dei cittadini, e il 9 settembre 2017, due giorni prima della trasferta di Benevento, regalarono due piante ad Ercolano in segno di rinascita, e “si resero disponibili di offrire tanti alberelli quante ne necessitavano le zone bruciate del Vesuvio”. Il nome dell’iniziativa del tifo organizzato torinese C’mon Teste Matte prese il nome di Ripianta granata.

Salvatore Esposito