AURIEMMA: “CON SETTE GIOCATORI FUORI ANDREBBE IN DIFFICOLTA’ CHIUNQUE”

AURIEMMA: “CON SETTE GIOCATORI FUORI ANDREBBE IN DIFFICOLTA’ CHIUNQUE. IL NAPOLI NON E’ IN CRISI, MA DEVE RITROVARE UN PO’ DI CONTINUITA'”

“La flessione c’è stata, ma il Napoli non è in crisi. Bisogna ritrovare un po’ di continuità con il ritorno degli assenti. Gli azzurri prima andavano forte con i cinque cambi, mentre ieri a Mosca ce n’è stato uno solo e, appena incassato il 3-1 dall’Inter, andava inserito immediatamente Mertens. Ci sono state almeno sei occasioni per segnare nelle ultime due partite, ma con sette calciatori fuori causa, andrebbe in difficoltà qualsiasi squadra”. Il giornalista napoletano, Raffaele Auriemma, ha analizzato le ultime due sconfitte degli azzurri intervenendo nella puntata odierna di Club Napoli Night in onda su Teleclub Italia. “Bisogna considerare che il Napoli a Mosca è andato in ‘bolla’ il giorno prima della partita e, la mattina dopo, allo stadio – ha ricordato – gli azzurri hanno trovato la neve, mentre qui a Napoli c’erano 19 gradi. L’organismo avrà avuto un contraccolpo senza abituarsi prima al clima? Infatti primo il tempo è stato giocato sottotono, poi un po’ meglio”.

In riferimento ai singoli, Auriemma ha invitato alla cautela su Meret che “è passato da titolare inamovibile al dire ‘quando gioca lui prendiamo sempre gol’. Eppure, è un ragazzo serio e fa tutto quello che gli dice l’allenatore”. Sul tiro di Zielinski, “il portiere guardava da un’altra parte. Il polacco poi ha sbagliato un altro gol così come Mertens ed Elmas. In un girone in cui ormai può succedere di tutto, il Napoli rischia di finire ultimo e non sarebbe una cattiva notizia – ha chiosato il giornalista – ma ciò accadrebbe solo se il Leicester vince al Maradona e il Legia battesse lo Spartak”. Tuttavia, “il problema è l’attacco. Il Napoli non segna più come prima: otto gol nelle ultime sei contro 19 nelle prime nove partite. Gli avversari, poi, hanno imparato a trattare il Napoli con una certa durezza, vedi Osimhen”, mentre “Lozano spero che torni nella migliore condizione, è un talento e sarà utile alla causa. Quando è al top, è difficile da fermare. Non dimentichiamo che è stato a letto per 40 giorni e ha rischiato grosso”.

La chiusura di Auriemma non poteva che essere per Maradona di cui oggi ricorre il primo anniversario della morte: “La prima volta che tornò in Italia dopo che se ne andò da Napoli ero a Ciampino dove atterrò. Non c’erano altri giornalisti, ma c’era l’ex presidente Ferlaino camuffato. Appena vedemmo da lontano che stava per arrivare, provai ad avvicinarmi e vidi uscire una persona anziana, gonfia con occhiali scuri e giubbino di pelle. Rimasi paralizzato chiedendomi se fosse veramente lui il campione che ha fatto vincere il Napoli e l’Argentina”.