Il Gambrinus compie 161 anni: il bar napoletano che ispirò Oscar Wilde spegne le candeline

Il Gran Caffè Gambrinus compie 161 anni e il taglio della torta avviene in famiglia e assieme ai collaboratori del meraviglioso bar che fa innamorare Napoli e l’Italia intera tra la poesia del San Carlo e la magia di Piazza Plebiscito, il richiamo del mare e la dinamicità e vena verace di via Toledo.

L’anno scorso, per i 160 anni, furono molti gli auguri di persone dello spettacolo come attori e cantanti, politici e personaggi di spicco pubblico della società campana, del settore gastronomico e della gestione delle attività commerciali che ci tennero a spendere parole immense e importanti per il grande Gambrinus che resiste nonostante il covid-19 e sempre sarà un luogo di ritrovo e allegria tra il profumo di un vero caffè partenopeo e una sfogliatella ricca di felicità.

La storia ci dice che il Gambrinus fu frequentato da Oscar Wilde, Gabriele D’Annunzio, Matilde Serao, Ernest Hemingway e ad oggi continua ad essere di ispirazione per scrittori, giornalisti e amanti delle arti e la cultura. Centro di godimento del buon cibo e buon caffè, ideale per ristorare il corpo e la mente, incredibilmente raffinato e suggestivo al suo interno, il Gambrinus rispetta le normative covid e ospita i suoi clienti all’esterno ma i proprietari non vedono l’ora di poter riaccogliere la gentile clientela e nuovi clienti all’interno.

Aperto il 12 maggio del 1860, ha visto al suo cospetto imprenditori e importanti nomi della Repubblica italiana, uomini d’affari e persone di altre parti del mondo che una volta sedutisi al Gambrinus non hanno saputo resistere al magnifico piacere che questo luogo crea e lo rende indimenticabile tanto da far desiderare di ritornarci.  La torta per i 161 anni è stata realizzata dal pasticciere Stefano Avellano ed il taglio lo hanno fatto assieme i tre proprietari Antonio e Arturo Sergio e Massimiliano Rosati.

Il Gambrinus di Napoli continua ad essere super apprezzato dai napoletani ed è il segno delle attività che resistono, ancora, nonostante i continui e non facili sacrifici.

Teresa Beracci