Napoli vittoriosa: Procida è la capitale italiana della cultura 2022

Grande orgoglio per il popolo napoletano e per tutta la Campania, per il presidente della regione Vincenzo De Luca e per il ministro dei beni culturali Dario Franceschini. A contendersi il posto per questo titolo c’erano anche altre città tutte degne di nota tra cui L’Aquila, Bari, Volterra, Ancona.

L’isola però ha ottenuto il primato e grande è stata la commozione per tutta la regione ma anche per l’Italia intera. Partire da un’isola per far ripartire la cultura e la valorizzazione dei territori e dei beni culturali è uno degli obiettivi del 2022. Dario Franceschini, oltre a sottolineare l’importanza della designazione di Procida come capitale della cultura e a congratularsi con il Comune di Procida e di Napoli per l’appoggio al progetto, si è anche espresso in termini molto positivi esprimendo la sua speranza in un 2022 prospero e roseo dal punto di vista delle arti, dell’archeologia e della storia del nostro Paese.

Secondo il ministro infatti ci sarebbe qualcosa di poetico nel far ripartire la cultura da un’isola, un luogo ameno ma suggestivo e fonte di ispirazione. Procida infatti sembra rispecchiare un’isola magica dove tutto è possibile: ripresa del turismo, progetti ecosostenibili e un grande benvenuto a tutti coloro che vorranno visitare questa perla napoletana e italiana a tutto tondo. Colori, musica, allegria e suggestione sono le parole chiave che caratterizzano la storia e l’immagine di Procida.

 

Anche Vincenzo De Luca ha tifato affinché Procida vincesse e ha espresso grande gioia per la designazione dell’isola a capitale italiana della cultura. “Grande soddisfazione” ha detto, per lui è un enorme vanto e una bellissima vittoria. Si è infatti congratulato con il Sindaco di Procida e il Comune e con tutti i diecimila abitanti dell’Isola. Puntare sulle realtà isolane è un progetto ed una speranza, un compito e un obiettivo affinché possa risorgere la cultura e l’estro creativo, la volontà per affrontare nuove sfide e lasciare alle spalle un 2020 insidioso dove soprattutto la cultura ha fatto i conti con molte delusioni e perplessità.

 

Teresa Beracci