Natale a Napoli: tra Covid e tradizione

Quello che si avvicina sarà un Natale dal sapore del tutto cambiato: con la pandemia ancora in atto anche la città di Napoli si prepara alle restrizioni. Con il Dpcm ancora in vigore fino al prossimo 7 gennaio bisogna dimenticarsi di grandi rimpatriate tra familiari ed amici. Ci sono però delle deroghe: nei giorni festivi sarà possibile solo una volta al giorno spostarsi per visite ad amici o parenti ma sempre nella regione. Vietato invece lasciare la propria regione di residenza. A ribadire la massima prudenza ed attenzione sul tema è stato anche il governatore Vincenzo De Luca. Durante il consueto discorso di fine settimana il presidente della Campania ha infatti usato parole dure per l’emergenza Covid19.

Nonostante il periodo no, Napoli è comunque pronta ad accogliere il Natale tra cultura e tradizione. Tra pietanze succulente e dolci tipici la cucina partenopea non conosce alcuna restrizione. Pur separate, le famiglie sono pronte a scaldare i fornelli per dar vita ad un vero e proprio show culinario. Ma abbandonando per un attimo il buon cibo partenopeo non può venir meno lo storico presepe. Celebre in tutto il mondo per la maestranza degli artigiani di San Gregorio Armeno quest’ultimo rappresenta un vero e proprio vanto della città. Ogni anno infatti tra i vicoli di Napoli spuntano pastori sempre più originali: spesso sono riprodotti i  volti più significativi dell’anno. Tra il compianto ”pibe de oro” ed i re magi con mascherine è tutto pronto per il presepe 2020. Infine, ad addolcire la pesante aria di questi tempi ci pensano gli intramontabili zampognari che anche quest’anno con i dovuti dispositivi di protezione suoneranno tra le strade.  Il Natale per Napoli rappresenta anche un momento dal grande impatto religioso: la nascita di Cristo quest’anno rappresenterà la rinascita di un’intera popolazione. Proprio come Gesù il paese è pronto a rinascere dopo l’anno tumultuoso non ancora alle spalle. Tra i vari doni preziosi i re magi hanno portato il vaccino, pronto per il prossimo 27 dicembre, insieme ad una buona dose di ottimismo e speranza.

Giovanni Gravoso