Coprifuoco in Campania: notte di proteste dei commercianti a Napoli

Ieri centinaia di ristoratori, imprenditori e rappresentanti di piccole e medie imprese, si sono riuniti all’esterno dell’edificio sede della Regione, a Santa Lucia, per protestare contro l’ordinanza di De Luca. Dalle ore 23 di stasera, infatti, scatterà il coprifuoco: stop alle attività commerciali e ricreative e divieto di circolazione fino alle 5 del giorno seguente.

D’intesa con il Ministro della Salute, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato l’Ordinanza n. 83 che contiene ulteriori misure di prevenzione e contenimento del contagio da Covid-19:

«Gli avventori degli esercizi di svolgimento delle attività indicate sono tenuti a rientrare al proprio domicilio, dimora o residenza, entro le ore 23,30. Dalle 23 alle 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero motivi di salute. È sempre consentito il rientro al proprio domicilio, dimora o residenza dal luogo di lavoro».

I protestanti, che hanno subìto il tracollo economico del lockdown di marzo, hanno ora paura di non poter resistere ad una seconda ondata.

La manifestazione di ieri sera, pacifica da un lato ma irruente dall’altro, si è divisa in due fazioni: chi percepisce la situazione Covid come emergenziale e da non sottovalutare, e chiede un sostegno statale, poiché le spese, tra tasse, fornitori e dipendenti, sono diventate insostenibili; e chi, invece, addossa le colpe alle decisioni regionali, e ad una gestione sbagliata post-lockdown. Il rischio più grande sarebbe quello di chiudere i battenti.

Una protesta, dunque, nata come organizzata, per poi sgretolarsi tra vivaci discussioni. Ogni commerciante lamentava la propria situazione, spiegando quali fossero i disagi riscontrati.

Ciò che è mancata, dunque, è la presenza di una rappresentanza di categoria: si era insieme, ma soli.

Tra le aziende di ieri: OASI Navarro, Top distribuzione srl, alcuni responsabili del marchio N’artigiana, ma anche i commercianti del Centro Storico, come Casa Capasso, Pizzeria Donna Sofia, Nennella, 1947 Pizza Fritta, Il Miracolo e tanti altri.

Salvatore Esposito