Pallavolo: il Centro Ester rinuncia alla B2. La società: “un gesto di rispetto verso le altre squadre. Ripartiremo dal vivaio.”

Ufficializzato stamane il ritiro del Centro Ester dal campionato di Serie B2 femminile, ratificato nei giorni scorsi dalla Federvolley. A diffondere la notizia l’ufficio stampa della società, che espone in una amara nota indirizzata agli altri club iscritti al campionato nazionale e ai comitati federali le motivazioni che hanno spinto la più gloriosa società pallavolistica partenopea a compiere questo sofferto gesto. Parole di fuoco riservate alle cinque titolari che, all’indomani dei festeggiamenti per la salvezza conquistata dalla squadra nella passata stagione, avevano espresso la volontà di abbandonare il club per trasferirsi in altre società della regione, adducendo quelle che, con molto sarcasmo, vengono definite “indifferibili ragioni personali che ne imponevano il trasferimento“. Al termine di un braccio di ferro durato tutta l’estate, la decisione di concedere il trasferimento alle “cinque ribelli“.

Sfortunatamente, l’abbandono delle cinque titolari – delle quali, all’interno della nota, non viene rivelato il nome – ha messo in discussione la partecipazione delle altre atlete che avevano accettato di far parte della società per la stagione 2015/2016, riducendo infine l’organico alle sole ragazze della Serie D, aggregate al gruppo della prima squadra solo per la preparazione iniziale. Di qui la decisione: “A quel punto, nel rispetto delle altre squadre del girone e per garantire la regolarità del campionato, anziché parteciparvi schierando una formazione di giovanissime da buttare allo sbaraglio, abbiamo deciso di rinunciare alla serie nazionale e, come ci è capitato altre volte nella nostra storia, di ripartire dal vivaio, con l’obiettivo di far crescere una nuova leva di atlete che, anziché perseguire interessi personali rincorrendo risultati fallaci e di breve durata, vorranno condividere i progetti e le strategie della società.

Un “ammutinamento“, per dirla con le parole della società stessa, costato caro a molti.

 

Valeria Saviano