Centri antiviolenza: facciamo il punto

I centri antiviolenza sono luoghi di rafforzamento dei diritti delle donne. Compito di tali centri è accogliere e ascoltare le donne vittime di maltrattamenti e abusi di natura fisica e psicologica.
La situazione dei centri  antiviolenza in Campania non è per nulla rassicurante; sono presenti sul territorio diciassette centri spesso gestiti in autonomia da associazioni di volontari, senza spazi e strumenti adeguati all’accoglienza e al soccorso.
“Le ultime vicende di cronaca in tema di violenza sulle donne – ha affermato Pietro Russo, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia di Napoli – ci mettono in apprensione. Episodi come quello che ha coinvolto una ragazza di 25 anni a Napoli sono al di fuori della civiltà”. Il presidente dell’ Ordine degli psicologi della Campania Raffaele Felaco commenta l’annuncio fatto dall’assessore regionale alle Politiche sociali Ermanno Russo, in merito alla notizia dei 4,5 milioni di euro dal Fondo nazionale politiche sociali destinati al contrasto e alla prevenzione del fenomeno. Tra le prime finalità vi è di certo quella del’aggiornamento dei centri antiviolenza. “La situazione in questo settore è drammatica – spiega Felaco – e l’aspetto più preoccupante è che questi episodi accadono soprattutto in ambito familiare”.
È necessario ribellarsi ai primi segni di sopruso, di umiliazione fisica e psicologica e soprattutto denunciare. Felaco sostiene che all’aumento dei casi di violenza corrisponde, nell’ultimo periodo, un incremento del numero delle denunce. Ma non basta. Campagne di sensibilizzazione, informazione, accoglienza, ascolto, istituzione di psicologi nei settori della scuola e dei servizi sociali: solo attraverso costanti e significative iniziative si potrà contrastare il fenomeno, vera e propria piaga della nostra civiltà.

Annapaola Mistero