Hamsik, Cavani, Mazzarri e De Laurentiis: le parole dei protagonisti del lunch-match di fuoco con il Pescara

E’ tempo di goleada allo Stadio San Paolo con un Napoli  che si impone e stende il Pescara. Finisce 5-1 il lunch-match di questa domenica. E’ spettacolo puro, non c’è gara. Un Napoli preciso e grintoso, quello visto oggi, che insegue la capolista senza perdere più punti per la strada. Prima Cagliari poi Pescara ed ecco che si torna a volare sulle ali dell’entusiasmo. Hamsik , Cavani ed Inler i protagonisti, prima in campo, poi in “mixed-zone”. Lo slovacco, da leader qual è, continua a trascinare la squadra nelle zone alte della classifica riconoscendo i limiti che tuttora sono evidenti: “Non possiamo permetterci di abbassare i nostri ritmi. Dopo il 2-0 abbiamo subito il gol del Pescara, che poi ha cominciato a giocare bene. Poi nel secondo tempo ci siamo risvegliati”. I numeri parlano chiaro, 12 punti in più allo scorso anno, e un secondo posto a soli due punti dalla capolista. “Non ci siamo solo noi, dobbiamo aspettare anche gli altri risultati. Oggi è andata bene, ci siamo riavvicinati alla Juventus ma la strada è ancora lunga”, puntualizza l’attaccante azzurro. Non è stato un bel Napoli quello dei primi minuti di gioco, poi la strigliata di Mazzarri che ha ammesso a fine gara: “I venti minuti del primo tempo mi hanno fatto arrabbiare, è successo spesso ma non possiamo rilassarci. Il Pescara ha segnato e ha rischiato di pareggiare dopo il 2-0, mi sono arrabbiato negli spogliatoi per questo calo di tensione”. Non c’è più tempo di sbagliare, lo sa bene anche il mister, che aggiunge furioso: “Con Torino e Milan abbiamo perso quattro punti. Non doveva succedere di nuovo e così abbiamo chiuso al meglio la gara”. Non mancano poi i complimenti per Inler. Il centrocampista svizzero ha riportato qualità nel reparto centrale, presentandosi puntuale quando c’era  da colpire dal limite dell’area di rigore. “Può essere un valore aggiunto, nelle scorse stagioni abbiamo segnato poco con i centrocampisti – precisa Mazzarri –  lui ha questa dote, sa tirare da fuori area come Dzemaili. Quando le difese si chiudono abbiamo bisogno anche di queste giocate”.  Anche il Matador sorride davanti alle telecamere e nel post gara esordisce con la solita umiltà: “Volevo fare il terzo gol. Un attaccante vuole sempre segnare, anche questo significa avere rispetto per gli avversari”. A sorpresa in tribuna d’onore spunta anche il presidente, pronto a suonare la carica ai suoi ragazzi. “Siamo reduci dal miglior avvio di stagione degli ultimi 25 anni. L’importante è lottare e crederci, vogliamo difendere i colori del Napoli. Sento vivamente la bandiera azzurra, ma bisogna andarci cauti sugli obiettivi e sugli investimenti. Sono pronto a firmare gli assegni per grandi calciatori. Voglio essere competitivo, non ci tireremo indietro qualora ci fosse la possibilità di prendere un grande calciatore”. Dalle parole ai fatti, una cosa è certa:  il Napoli è tornato e non molla la presa. Una realtà che ha regalato l’ennesima gioia da Fuorigrotta ad ogni angolo della città.