Nato – Protestano i lavoratori del Bar di Lago Patria

A distanza di 12 anni ci ritroviamo – dichiarano i lavoratori e i delegati della Uiltucs Campania –  a manifestare per la tutela dei diritti, il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali, dei lavoratori che lavorano all’interno degli appalti e concessioni gestiti da società esterne in outsorcing!

Ad ogni cambio di appalto e/o cambio di gestione in concessione, incombe sui lavoratori la spada di Damocle di possibili licenziamenti o nella migliore delle ipotesi di ammortizzatori sociali o, peggio, riduzioni di orario di lavoro e di salario già precario.

In un contesto come la NATO dove la pace, la stabilita e la serenità, dovrebbero essere l’ordinarietà, si continua a perpetrare una prassi consolidata.

Anziché tutelare e preservare l’occupazione stabile, come previsto dalle Leggi Italiane in materia di appalti e concessioni di servizi di ristorazione e soprattutto dai contratti nazionali di lavoro, la NATO consente alle società esterne di agire a secondo della circostanza e della convenienza!

Questa volta è il turno dei lavoratori impegnati nei servizi di Bar/Mensa gestiti dalla società Itaca, che a seguito della chiusura del Bar Bistrot e delle posizioni assunte della società Aragri, che ha dichiarato in maniera chiara di non aver alcuna intenzione di assumere il personale impiegato nel Bar Bistrot, in totale violazione delle normative contrattuali (art.222 e seguenti del CCNL Turismo/Pubblici Esercizi) e di Legge Italiana, rischiano in maniera del tutto incomprensibile ed ingiustificata, il proprio posto di lavoro!

A fronte dell’insensibilità e dell’indifferenza del Committente JFC Naples – NATO e delle Istituzioni tutte, unitamente ai lavoratori coinvolti diciamo BASTA!!!

Con questa prima iniziativa di sciopero e con la relativa manifestazione, alla quale invitiamo anche le parti più sensibili della politica e delle Istituzioni Italiane, vogliamo porre fine a questa assurda pratica conclamata dalla Committenza NATO, che dichiara ancora una volta di non essere tenuta a conformarsi alle Leggi Italiane, al Codice degli Appalti, al Codice Civile e ad obbligare tutte le aziende al rispetto dei Contratti Nazionali, con particolare riguardo alle clausole di salvaguardia occupazionale nei cambi di appalto e di concessione di tutti i servizi ristorativi, ma di attenersi alle direttive NATO.

Al Chief of Staff IlI.mo Generale di Corpo D’Armata Vasco Angelotti, la Uiltucs chiede ancora una volta di farsi garante del ripristino e del rispetto delle Leggi italiane in materia di lavoro, appalti e concessioni, così come sancito inequivocabilmente dal D.P.R. n.2083 del 18 settembre 1962, Legge tutt’ora vigente che recepisce i protocolli di Londra e di Parigi, affinché si chiarisca definitivamente che la NATO è tenuta ad osservare ed applicare tutte le norme Italiane in materia di Lavoro, che sia esso riferito al personale civile e/o a tutto il personale impiegato negli appalti e concessioni di servizi di ristorazione.