MANN, digitale al servizio dell’arte: un viaggio nelle Terme di Caracalla

Viaggiare da un’epoca all’altra oggi si può: grazie al digitale è possibile scoprire le bellezze di un tempo. Non si tratta soltanto di osservare opere d’arte ma di immergersi in prima persona nella storia grazie alla tecnologia 3D. É il caso delle famose Terme di Caracalla, riproposte al MANN grazie al progetto  “MANN in Colours” inserito in una macroarea dell’ambizioso “Rome Rebourn”.

Una vera e propria immersione digitalizzata tra le meravigliose strutture edificate nella parte meridionale di Roma nel 216 d.C. su ordine di Marco Aurelio Antonino Bassiano, detto Caracalla. Con pianta rettangolare gli edifici ospitavano non solo imponenti terme imperiali ma anche sale per il bagno, lo sport e la cura del corpo. Oltre al caldarium, tepidarium, frigidarium e la natatio posti centralmente, sui lati si snodano le due palestre e gli spogliatoi. Presenti anche biblioteche per la lettura e depositi di legname. Con la nuova iniziativa del museo partenopeo è possibile ammirare i colori di tali ambienti, ormai sbiaditi dal tempo: la tecnologia è riuscita infatti a riprodurre fedelmente le tinte delle strutture basandosi sui resti ritrovati lungo le statue di marmo.

Entusiasta il direttore del MANN Paolo Giulierini che ha spiegato: “Lo scopo della nostra partecipazione è non soltanto scientifico, ma anche di promozione. Avremo la possibilità di far conoscer ancor meglio ed a distanza i tesori di una Collezione storica del MANN”. Il museo utilizzerà le proprie piattaforme per consentire il viaggio digitale con l’ausilio del 3D. L’ideatore della tecnologia e presidente di Flyover Zone, Bernard Frischer ha così parlato circa il grande progetto: “Siamo onorati di poter offrire la nostra tecnologia innovativa. Rome Reborn consentirà di entrare nelle Terme di Caracalla, vivendo un vero e proprio viaggio nel tempo”

Intanto il primo affondo sarà fatto sulla Minerva e l’Ercole Farnese. “Siamo particolarmente soddisfatti di aver individuato, tramite VIL (luminescenza ad infrarossi) e microscopia ottica, alcuni pigmenti di diverse tonalità di rosso sulla roccia, sulla leonté (pelle di leone) e sulla base dell’Ercole Farnese. Il velo della scultura di Minerva, ancora, rivela una decorazione a bande rosse sulla parte bassa delle veste e sui sandali” ci spiega il responsabile scientifico di “MANN in Colours” Cristiana Barandoni.

Un’iniziativa che mostra ancora una volta quanto sia importante l’uso del digitale nelle nostre vite, soprattutto in un contesto così difficile come quello attuale. Nonostante le restrizioni per le visite ai vari siti artistici “l’arte non si fa da parte” ma ci investe in prima persona in un viaggio tutto da scoprire.

Giovanni Gravoso