L’arte in Metrò a Scampia: la metropolitana tra architettura e spazio urbano

Napoli è sempre stata una città artistica e dinamica. La metropolitana negli ultimi anni ha assunto un aspetto meraviglioso tanto da suscitare invidia in tutta Europa.

Basti pensare alla stazione dell’arte di Toledo, un vero e proprio universo che si snoda tra cielo e terra e sembra quasi di nuotare tra le onde dei pannelli illuminati, toccare il cratere che si inserisce sul soffitto e illumina le scale mobili cambiando continuamente colore e accompagnando i passeggeri.

Le sedici stazioni dell’arte vedono stavolta un continuum con Scampia, la terra spesso definita povera e cruda, amara e dal volto cupo, la zona criminale vista solo tramite Gomorra in tv e la penna di Roberto Saviano. E invece no: stavolta l’arte arriva in metrò a Scampia e la rende un territorio luminoso e di rinascita.

 

Negli anni, alla realizzazione delle stazioni, hanno contribuito l’architetto Alessandro Mendini per l’architettura e Achille Bonito Oliva per l’arte. Solo nel maggio 2020 la stazione di Scampia, un vero e proprio cantiere lasciato aperto e senza alcuna attenzione, ha nuovamente ricevuto consenso e approvazione, grazie soprattutto all’intervento di Vincenzo De Luca e ai fondi dell’UE per la regione Campania, il Comune di Napoli e il Sindaco Luigi De Magistris.

 

Grazie a Cherubino Gambardella con l’aiuto del partner dello studio gambardellaarchitetti nel 2018 si firma un progetto volto alla rivalutazione e alla progettazione della stazione metropolitana di Scampia.

L’idea dell’architetto è quella di creare uno spazio frammentato come la città, per risaltarne la storia e la natura ma allo stesso tempo vuole farlo brillare di luce pura. Inserisce così delle lastre metalliche che di giorno vibrano di luce naturale e di notte sdoppiano e moltiplicano lo spazio.

 

Tutto questo vuole essere un modo per creare un connubio tra finito e non finito, tra perfezione e imperfezione, tra stasi e velocità. A rendere la stazione simile alle stazioni dell’arte, fotografie dedicate a musicisti napoletani, opere d’arte di famosi artisti e l’installazione sonora.

Anche Scampia rientra così in un progetto di rinascimento urbano.

 

Teresa Beracci