Cori razzisti, DIEGO MARINO vicino alle “vittime”! #stopaicorirazzisti

Cori razzisti, DIEGO MARINO vicino alle “vittime”! #stopaicorirazzisti

Cori razzisti!

Cori razzisti, urla buu e chi più ne ha ne metta. Il coro razzista non ha età, non ha paese ma soprattutto non ha limiti. Siamo nel 2019 dove la tecnologia prende il sopravvento sull’umano, dove la domotica è presente ovunque, parliamo con Alexa, con Google home. Abbiamo le prese intelligenti e lo smartphone è ormai strumento vitale per noi comuni schiavi mortali.

Ripeto siamo nel 2019 dove i paesi ormai sono multietnici. Etnie che si mischiano sedute ad un tavolo per bere una birra che qualunque sia la sua provenienza certo non siamo così “razzisti”. Andiamo a comprare dai “cinesi”, ci piace mangiare “giapponese” ci fumiamo un sigaro “cubano” e beviamo birra “tedesca” ci piace andare in “olanda” visitare Amsterdam e fumare ai coffee shop.

Si va allo stadio, si incita la propria squadra, si prende in giro l’avversario ma probabilmente non si ha il dono di capire dove c’è un limite a tutto. Lo scorso anno Diego Marino e Cristiano Abbruzzese  hanno fatto partire un’iniziativa bellissima #stopaicorirazzisti, qui trovate i meravigliosi dettagli di quella iniziativa e di una meravigliosa giornata all’esterno del S.Paolo durante Napoli-Lazio.

Il tutto dopo Inter-Napoli, quando ci furono gli ululati razzisti nei confronti di Kalidou Koulibaly, giocatore del Napoli. Iniziarono in curva Nord ma si allargarono presto a molta parte dello stadio, ai cosiddetti tifosi “normali”. A fare quei versi erano tanti, migliaia. A distanza di un anno ecco che la situazione ritorna a bomba, oppure come un boomerang che viaggia lontanissimo ma ritorna indietro al solito posto. Altri casi di razzismo, il colore della pelle, la provenienza da città non gradite.

Nell’ultimo mese tanti casi che si sono susseguiti, ultimo ma solo in ordine cronologico i “buu” a Dalbert, giocatore della Fiorentina dai tifosi dell’Atalanta. Un caso che fa discutere e che ha tirato molte attenzioni.

Il ministro dello Sport Spadafora dopo gli ultimi buu al Tardini:

“È arrivato il momento che ognuno si prenda le sue responsabilità: istituzioni, politica, federazioni e tifosi”. Mister Mancini duro coi razzisti: “Sono stupidi, vanno emarginati”.

La risposta della stessa Atalanta : “Ci dissociamo da ogni forma di discriminazione”. Sul razzismo Ancelotti poi riprende temi a lui cari. “Orsato ha fatto benissimo a sospendere momentaneamente la partita a Bergamo. È un passo in avanti, altri ce ne saranno e bisogna seguire questa linea. Anche noi, come Infantino, diciamo basta: bisogna essere più duri nell’applicazione di norme che ci sono. In più, adesso abbiamo il vantaggio anche delle tante telecamere negli stadi: bisogna intervenire”.

Koulibaly: “Diversi da chi fa ‘buu’ ma siamo tutti fratelli”

“Lo abbiamo capito da bambini a Saint-Diè e voglio che anche mio figlio lo capisca. Spero che un giorno lo capiranno anche quelli che mi fanno ‘buu’. Sì, forse siamo diversi. Ma siamo tutti fratelli”

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Asamoah sui cori razzisti: “Dobbiamo imparare dagli altri Paesi”

Sull’argomento interviene pure Kwadwo Asamoah, esterno ghanese dell’Inter, che suo malgrado non è stupito dal verificarsi di cori razzisti all’interno degli stadi italiani. “E’ qualcosa di brutto. Sono in Italia da tanti anni e ogni anno succede  – le sue parole ai microfoni di Sky Sport – Io durante le partite resto concentrato sul gioco e non ascolto quello che dice la gente ma non tutti riescono a resistere. Molti, Inter compresa, stanno facendo tantissimo per evitare questi episodi e se riuscissimo a fare quello che fanno altri Paesi sarebbe meglio per tutto il calcio italiano”.

Unar: “Strada per combattere il razzismo negli stadi lunga”

“L’episodio di Parma dimostra che la strada per combattere il razzismo negli stadi sarà lunga e richiederà un grado di coraggio molto alto per non cedere ai ricatti dei violenti”. Lo dichiara Triantafillos Loukarelis, direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Non è un caso – continua il direttore – che dopo la giornata di ieri che ha visto il mondo del calcio finalmente schierato senza reticenze contro il razzismo, oggi siano stati lanciati messaggi contrari. Bene il coraggio dell’arbitro che ha fermato la partita. La partita contro il razzismo va giocata ogni giorno nelle grandi e nelle piccole città. Negli stadi e nei campetti fino a quando non verrà isolato chi usa lo sport per fini politici o per manifestare la propria ignoranza”.

 Atalanta si dissocia da cori razzisti a Dalbert: “Stupidità va combattuta insieme”

L’Atalanta intanto prende le distanze dai cori razzisti denunciati dal giocatore Dalbert ieri a Parma, che ha portato alla stop della partita e alla lettura del comunicato dello speaker come previsto dal regolamento Figc. “Con riferimento alla sospensione della gara avvenuta in occasione di Atalanta-Fiorentina, la Società si dissocia da ogni forma di discriminazione che possa essere avvenuta – si legge nel comunicato sul sito ufficiale del club nerazzurro -. Atalanta, con il proprio pubblico ed i propri tifosi, è e sarà sempre portavoce di valori di solidarietà ed uguaglianza. La stupidità di pochi va combattuta insieme e crediamo che non ha né colori né maglie. Va isolata”.
Intanto il giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, ha disposto “un supplemento di indagine a cura della Procura Federale, al fine di acquisire ogni elemento utile, anche mediante la testimonianza dello stesso calciatore, circa l’effettiva entità, dimensione e provenienza dei cori in oggetto”.

Il Razzismo va combattuto e DIEGO MARINO si impegna a portare avanti questa iniziativa. Seguite su instagram #stopaicorirazzisti e seguite i nostri profili. Ricordate che insieme si può!

DIEGO MARINO