Il calcio covid, cosa vedono i bambini?

Mi chiamo Marco, ho solo sei anni ed avevo scoperto di essermi innamorato del calcio. Si, innamorato perché ora non ricordo più com’è fatto.

Era solo il 24 agosto quando iniziai a vedere le prime partite, tutte quelle persone che correvano dietro ad un pallone. Quante regole conosceva il mio papà, ma come fa? Poi dalla seconda settimana in poi ho iniziato a comprendere un po’ di cose. Non sapevo se applicavo alla perfezione quello che il mio papà chiama “regolamento” ma di certo sto iniziando ad innamorarmi. Ci sono tante squadre, alcune non riesco a capirne la provenienza.

Mi hanno raccontato che le squadre prendono il nome dalle città in cui si trovano, ma ho delle perplessità. Vabbè riuscirò a capirne di più con il passare delle giornate. Ma come fa quella squadra di Bergamo che prende il nome di Atalanta a giocare così bene? E invece la Juventus? Mi dicono che sia di Torino, ma il Torino già c’è. Ho capito, si usa la parola derby quando due squadre sono della stessa città, quindi Juventus Torino è un derby.

C’è la Lazio, ma anche la Roma. Un altro derby allora, certo che sto iniziando ad essere un grande appassionato. Qualcosa non torna,c’è il Milan, credo sia di Milano, e scusatemi perché l’Inter gioca nello stesso stadio? Ci risiamo un altro derby. Con il passare delle settimane riesco a comprendere anche la classifica, ma c’è qualcosa che non torna. Ci sono tante squadre che lottano per il primo posto, c’è la Juventus, l’Inter, l’Atalanta e anche la Lazio.

Non ci crederete ma ho già imparato tanto, mi sento quasi partner di questo sport. C’è un giocatore che mi piace tantissimo, si chiama Immobile. Papà dice che è di Napoli, ma perché gioca nella Lazio?. Inoltre, manca il Napoli ma che fine ha fatto? Ah si, ho sentito una parola in Tv, ammutinamento. Pensavo fosse perché i giocatori non riuscissero a parlare e invece mi hanno spiegato che è successo un po’ come quando c’è qualcosa che non va e si fanno gli scioperi.

Ma non si fa se non per una buona ragione, chissà loro quale avranno avuto. Poi ci sono gli allenatori che cambiano spesso. Anche il Napoli ha cambiato allenatore lo sapete? E’ andato via Ancelotti ed è arrivato Gattuso. Intanto l’Atalanta e la Lazio sono fortissime, quasi quasi mi innamoro di loro. Certo che anche l’Inter non è male, ma la Juventus continua a vincere. Sembro io a scuola che faccio a gara per essere il più bravo della classe. Lo sapete che sono un po’ di giorni che non vado a scuola? Dicono che non siamo sicuri, potremmo ammalarci. Ora sono a casa con i miei genitori, mi guardo un po’ di calcio e cerco di capirne qualcosa in più.

Accendo la tv, con il permesso del mio papà, ma c’è qualcosa che non va. Sento dire sospendiamo il campionato e mi sento importante. Io non vado a scuola e anche il campionato si ferma? Allora siamo tutti in sicurezza. Aspettate c’è qualcosa ancora che non riesco a capire. Giochiamo le partite a porte chiuse! Chissà cosa significa. “Papà posso farti una domanda?” – “Certo” – “Che significa a porte chiuse?” – “Significa che non ci saranno i tifosi ma solo gli addetti ai lavori”.

Menomale, almeno posso guardarmi la partita da casa. Arriva la domenica ma in Tv ci sono poche partite. Juventus Inter è il big match, se così si dice. Iniziamo a guardarla, non si sente nulla, solo urla dal campo e dagli spalti. I tifosi non ci sono, sembra una partita di allenamento. Brutto ,veramente brutto.

La Juventus però vince 2-0 con un gran gol del numero 10. Sapete che giorno era? Il 9 Marzo. E’ tanto ormai che non vedo il “mio calcio” e mi chiedo il perché. Poi inizio a ricordare che non vado a scuola anch’io da un bel po’ di tempo e collego gli avvenimenti. La colpa è di questo brutto virus, dicono si chiami Covid-19 e sia un’influenza, però mi domando perché il mio papà con il raffreddore andava a lavoro, io a scuola e potevo andare a trovare anche i nonni? Ora invece non posso muovermi da casa, non posso scendere. Esco fuori al balcone per giocare un po’ a calcio. Quel calcio tanto amato ma ora dimenticato.

La sicurezza prima di tutto dicono in TV. Allora non riesco ancora a capire questo virus cos’è. Sono piccolo ma sento notizie di persone che muoiono ogni giorno. Abbraccio forte il mio orsacchiotto e spero che la situazione torni presto alla normalità. Spero che un giorno mio papà mi riporti allo stadio, tra un anno, due, non importa. Voglio andarci in massima tranquillità e vedere di nuovo i tifosi cantare a squarciagola.

In realtà però, vorrei andare per cercare di innamorarmi di nuovo del calcio, uno degli sport più belli che possano esserci al mondo. Un mondo che pur cambiato, ma resta sempre il mio Mondo. Intanto mi tengo in forma leggendo un bel libro di calcio, così non dimentico nulla. Avrei tante altre cose da dirvi, ma prima studio e poi mi diverto. Da grande vorrei fare il dottore, perché loro, insieme a tutti i collaboratori sono i veri campioni in questo momento.

Grazie

Diego Marino ma con gli occhi di Marco