Tassa di soggiorno, l’aumento della discordia

Dal 1° aprile scatta l’aumento della tassa di soggiorno per i turisti a Napoli. Lo decide il Comune, ma il referente Abbac, Agostino Ingenito, parla di “scelta unilaterale”, che graverá subito sui proprietari delle strutture accoglienti. Dai due euro e cinquanta ai tre, a seconda del tipi di b&b o albergo.

“Nulla si sa dell’utilizzo di quei fondi versati dai nostri operatori nelle casse del Comune”, continua il Presidente e fondatore dell’associazione di categoria nata nel 2003. Rincara la dose poi chiedendo buna verifica da parte degli organi di controllo, per capire come sono stati spesi questi soldi. Il 31 marzo ci sarà una manifestazione di protesta, organizzata proprio dall’associazione extra alberghiera.

Dal canto suo, il Presidente della Federalberghi, Antonio Izzo, sostiene che “il Comune pensa di poter ricavare dal turismo più di quanto sia possibile” e continua sottolineando la questione più spinosa”L’aumento della tassa è una spesa in più per il turista e inoltre un aggravio di lavoro per il personale degli alberghi, poiché creerà non pochi problemi di ordine gestionale. È deprecabile l’immediatezza della sua applicazione, in quanto gli aumenti delle prenotazioni già in essere saranno a carico delle strutture o delle agenzie di viaggio”.