MOSTRA FOTOGRAFICA, LA NAPOLI DI GIANFRANCO IRLANDA

“Napoli: Il tempo non si è fermato” è la mostra fotografica del maestro Gianfranco Irlanda sui cambiamenti e le trasformazioni urbane della città di Napoli visitabile fino al 19 giugno prossimo, dalle ore 9.00 alle 19.00, allestita presso la chiesa di San Severo al Pendino, in via Duomo n. 286. Inaugurata il 9 giugno e promossa dall’assessore alla cultura e turismo del Comune di Napoli, con la collaborazione di Anna Maria Zaccaria, docente di Sociologia del territorio presso il Dipartimento di Scienze sociali della Federico II di Napoli.

L’artista nato a Portici nel 1963, si è laureato in sociologia con una tesi sulla teoria e tecnica della comunicazione di massa e sulla lettura semiotica dell’immagine fotografica, sviluppando dalle copertine dei periodici di informazione la rappresentazione della donna.

In seguito si dedica alla fotografia di architettura, realizzando un reportage sulla città, immortalando le aree industriali dismesse e i cambiamenti urbanistici e architettonici del territorio. Nel 1999 ha vinto il premio indetto dall’AIAC “Obiettivo Napoli ricerca visiva dell’emarginazione degli uomini e delle storie di degrado”. Ha prodotto e curato la fotografia di molti cortometraggi. Presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli ha svolto diversi seminari sull’uso della fotografia nell’indagine sociale.

Nel 2015 ha vinto il premio “Portofolio Photo Tour” con il progetto Arcana realizzato nel 2014 e le cui foto furono esposte al teatro Bellini.

La mostra “Napoli: il tempo non si è fermato” raccoglie immagini dal 1994 al 2004, un decennio significativo della città dove, come afferma la Prof.ssa Annamaria Zaccaria: “il maestro coglie e chiaro scuri di Napoli, una città che ha vissuto profonde crisi, trasformazioni e improvvise rigenerazioni. Le  pietre, i manufatti … … .che persistono nel tempo e si mischiano con i luoghi che cambiano. Piazza Municipio, non ci sono più le fontane e i ragazzi che si tuffano nel caldo estivo. La nuova stazione della Metropolitana ha generato nuovi spazi, e con i lavori di scavo sono emersi i resti di una Napoli sotterranea”.

Inoltre ammiriamo anche le magnifiche foto di persone e mestieri scomparsi, di animali, di vie deserte e spaccati di degrado sociale e urbano.