Al PAN la II edizione di “Imbavagliati” – Festival Internazionale di Giornalismo Civile

Dalla Turchia all’Ucraina, dalla Siria all’Africa, voci senza paura: “Fuga per la Vita, Fuga per la Libertà” è il tema della II edizione di “Imbavagliati“, Festival Internazionale di Giornalismo Civile, che si terrà dal 18 al 24 settembre al Palazzo delle Arti (PAN) di Napoli (Via dei Mille, 60) il museo che custodisce la Mehari di Giancarlo Siani, simbolo della manifestazione che sostiene i giornalisti perseguitati nei loro paesi. Il Premio Siani (in memoria del giovane giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, da questa edizione gemellato con “Imbavagliati”) sarà dedicato a Giulio Regeni, il 28enne ricercatore assassinato in Egitto. “Due storie solo apparentemente lontane nel tempo e nei luoghi ma che nel nostro slogan “Chi dimentica diventa il colpevole” trovano la loro unica straordinaria forza” spiega Désirée Klain, la giornalista ideatrice e direttrice di “Imbavagliati”. E sul caso Regeni darà il suo contributo Roberto Saviano, anche quest’anno al fianco degli “Imbavagliati” con un video-messaggio.

Chi dimentica è colpevole – spiega Paolo Siani, Presidente della Fondazione Polis della Regione Campania, fratello del giornalista ucciso – e per questo motivo da 31 anni puntualmente ogni 23 settembre ricordiamo Giancarlo nel suo giornale, Il Mattino, e poi alle rampe che oggi portano il suo nome. Noi non vogliamo dimenticare e vi chiediamo di non dimenticare tutte le vittime innocenti della criminalità.  Quest’anno ci è sembrato giusto far parte del festival “Imbavagliati” e mettere al centro dell’attenzione il caso Regeni, quello di un ragazzo che era poco più grande di Giancarlo, per provare a fare luce e a chiedere verità e giustizia. Perché, anche se passa il tempo, noi non vogliamo dimenticare. E non dimentichiamo”.

Imbavagliati è un’iniziativa forte, coraggiosa e di cui essere fieri – dichiara Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli – perché corrisponde ad un tratto identitario di questa città del  ‘pensare ed agire liberi’. Nel cuore dell’Europa e del Mediterraneo, Napoli è una ‘città rifugio’ per chi non si omologa, non si piega, non ammaina la ricerca della verità, per quanto scomoda e pericolosa per il potere che opprime e soffoca nella violenza e nell’umiliazione i diritti dell’uomo. Qui nella città di Bruno, Campanella, Filangieri, Eleonora, Croce, Eduardo, le libertà fondamentali hanno il volto e la parola dei combattenti che siamo orgogliosi di ospitare e sostenere”.

“Imbavagliati”, che fa parte di “Estate a Napoli 2016. Allo Zenit. Napoletani per costituzione”, è prodotto dall’Associazione “Periferie del Mondo-Periferia Immaginaria”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e la Fondazione Polis della Regione Campania con l’alto patrocinio di Amnesty International Italia, del Comitato Regionale Campania per l’Unicef Onlus e dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.

Palermo, 1993. Rosaria Schifani, vedova dell’agente di scorta Vito Schifani, assassinato nel 1992 insieme al Giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e tre suoi colleghi.
Palermo, 1993. Rosaria Schifani, vedova dell’agente di scorta Vito Schifani, assassinato nel 1992 insieme al Giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e tre suoi colleghi.

Evento di apertura, il 18 settembre alle ore 18, l’inaugurazione della mostra “Letizia Battaglia per Imbavagliati”, un’antologica della grande fotografa e reporter siciliana che con i suoi celebri scatti in bianco e nero ha raccontato la guerra di mafia e pezzi importanti di storia e della società italiana. Sarà presente all’inaugurazione Margherita Dini Ciacci, presidente del Comitato Regionale Campania per l’Unicef Onlus.

“Imbavagliati”, sette giorni di eventi con oltre 50 ospiti, è prodotto dall’Associazione “Periferie del Mondo-Periferia Immaginaria”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e la Fondazione Polis della regione Campania con il patrocinio di Amnesty International Italia (‘Per l’impegno, a favore della libertà di espressione, nel creare spazi aperti di confronto volti a superare ogni censura’) del Comitato Regionale Campania per l’Unicef Onlus e dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. 

Palermo.1980. Quartiere La Cala - La bambina con il pallone
Palermo.1980. Quartiere La Cala – La bambina con il pallone

LA MOSTRA – “Con il suo slancio altruistico e la capacità di essere sempre al centro dell’attualità, Letizia Battaglia ha abbracciato gli intenti solidali del festival, tornando a Napoli dopo oltre 20 anni, con una personale delle sue immagini più celebri, curata dal fotoreporter Stefano Renna con la collaborazione di Giulia Mariani. Per noi un regalo straordinario”, sottolinea Désirée Klain.

Sono molto onorata e felice di portare il mio contributo a un’iniziativa sensibile e socialmente utile come Imbavagliati – spiega Battaglia, che è stata la prima donna fotografa nella redazione di un giornale italiano, l’Ora di Palermo – Napoli è una città che amo molto. Durante la guerra, la mia famiglia visse un periodo molto intenso e travagliato nella vostra fantastica città, ne ho ricordi vaghi, ma il sentimento che mi lega a Napoli è sempre molto forte”.



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TURCHIA – Il festival sarà l’occasione per un focus sul fenomeno dell’immigrazione da paesi scenari di conflitti e persecuzioni, dove la censura dittatoriale impedisce la libera espressione, ponendo i giornalisti in costante pericolo di vita.
”La questione turca post golpe” è il primo argomento che aprirà gli incontri del festival il 19 settembre alle 16,  con l’intervento di due importanti testimoni:  Kadri Gürsel e Doğan Özgüden, moderati da Marco Cesario. Partecipano Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania, e Ottavio Ragone, Direttore di Repubblica Napoli.
Editorialista per Al-monitor.com, Gürsel scrive di politica estera turca, libertà di stampa, questione curda e questione islamica. È presidente del Comitato Nazionale Turco dell’Istituto Internazionale della Stampa. Per otto anni è stato editorialista del quotidiano turco Milliyet, fino al licenziamento nel luglio 2015 per un tweet critico sulla politica in Siria del presidente Erdoğan.  Gürsel ha inoltre lavorato come corrispondente da Istanbul per Agence France-Press, dal 1993 al 1997. Durante questo periodo, nel 1995, è stato rapito nella Turchia sud-orientale dal PKK. 
Doğan Özgüden nella sua lunga carriera è stato vittima delle forme più violente di censura. Trascinato in diversi processi per delitto d’opinione con pene che ammontavano a 300 anni di detenzione riparò in Belgio dove fondò l’agenzia stampa Info Türk. Condannato in contumacia per la sua attività giornalistica in patria, nel 2007 è stato insignito del Premio dell’Associazione dei Giornalisti di Turchia. Già membro del Partito Operaio Turco (TIP), esponente di spicco della sinistra turca, ha scritto per Milliyet e Sabah, è stato redattore di Akşam, il più grande quotidiano di sinistra turco. Fondò negli anni ’70 la rivista socialista Ant ma nel 1971, dopo il colpo di stato militare, la rivista fu bandita e Doğan ricercato dai militari. 
Con loro interverrà Marco Cesario, il giornalista napoletano che lavora dal 2006 per l’Ansa e Ansamed, il ramo dell’agenzia specializzato sul Mediterraneo e il Medio Oriente arabo-musulmano. Redattore del desk italiano, inglese e francese, ha pubblicato articoli, servizi e interviste in tre lingue. A Parigi, dove vive attualmente, collabora con diverse riviste e quotidiani online. Nel 2012 ha pubblicato un libro sulla censura e sull’arresto di giornalisti in Turchia dal titolo Sansür: Censura. Giornalismo in Turchia (ed. Bianca&Volta).

Napoli 20 Luglio 2015 Il premio Pimentel Fonseca a Oksana Chelysheva, giornalista russa freelance cronista che conobbe Anna Politkovskaja che le insegnò ad andare fino in fondo alle storie "senza avere mai paura, per raccontare alla gente la verità". esiliata perché ritenuta estremista, registrata oggi in Finlandia, a Helsinki, ma da dove continua a raccontare gli scandali della Russia di Putin. Ph: Stefano Renna Nella foto : La Chelysheva vicino all'auto di Giancarlo Siani cronista ucciso a Napoli
Napoli 20 Luglio 2015
Il premio Pimentel Fonseca a Oksana Chelysheva, giornalista russa freelance cronista che conobbe Anna Politkovskaja che le insegnò ad andare fino in fondo alle storie “senza avere mai paura, per raccontare alla gente la verità”. esiliata perché ritenuta estremista, registrata oggi in Finlandia, a Helsinki, ma da dove continua a raccontare gli scandali della Russia di Putin.
Ph: Stefano Renna
Nella foto : La Chelysheva vicino all’auto di Giancarlo Siani cronista ucciso a Napoli

A EST – Il conflitto tra Russia e Ucraina, nonché il ruolo ricoperto dagli Stati Uniti in questo contesto, è il tema che sarà affrontato con l’intervento di Andrei Babinski, il 20 settembre alle 18. Partecipa Enzo d’Errico, Direttore del Corriere del Mezzogiorno Napoli. Giornalista russo e reporter di guerra, Babinski ha lavorato per Radio Liberty dal 1989 al 2014, raccontando l”August Coup”, il colpo di stato Sovietico del 1991, la guerra nel Tajikistan, la Prima e la Seconda Guerra Civile Cecena, che ha vissuto sul campo. Nel 2001 è stato rapito dalle forze Russe. Nel 2004 è stato arrestato in aeroporto, mentre si recava a North Ossetia per un servizio giornalistico. Attualmente vive e lavora a Praga, dove si trova la sede centrale di Radio Liberty. Con lui interverrà Oksana Chelysheva, collaboratrice della «Novaya Gazeta» insieme ad Anna Politkovskaja. Oksana è membro della «Società per l’Amicizia Russo-Cecena». Nel 2006 ha ricevuto il premio di Amnesty International dedicato ai giornalisti che si occupano di diritti umani in situazioni di rischio.

SIRIA – “Informazione indipendente: unico garante per un futuro democratico in Siria e bersaglio di tutte le forze oppressive” è l’argomento che sarà trattato nell’incontro del 21 settembre alle 18, al quale interverranno Rami Jarrah e Fouad Roueiha. Giornalista siriano, Jarrah è conosciuto anche con lo pseudonimo di Alexander Page, da lui utilizzato per rivolgersi ai media internazionali. Nel 2011 è stato bandito dall’Intelligence Siriana, ma ha continuato il suo lavoro pubblicando commenti riguardanti la questione siriana sulle piattaforme social. Detenuto e torturato dalle autorità siriane, è stato rilasciato dopo aver firmato un documento nel quale dichiarava di essere “un terrorista mandato dall’estero”. Nel 2012 ha vinto l’International Press Freedom Award, premio dedicato ai giornalisti che hanno dimostrato la loro dedizione alla tutela dei diritti umani con reportage e articoli, nonostante i numerosi ostacoli per realizzarli. Attualmente lavora per il quotidiano ANA Press ed è in prima linea, ad Aleppo, come testimone per raccontare quello che accade. Fouad Roueiha, è un giornalista radiofonico, ideatore e autore di trasmissioni, speaker e conduttore. Project manager nell’ambito della cooperazione internazionale nel campo dei media è responsabile per la Siria presso l’Osservatorio Iraq, Medio Oriente e Nord Africa. Insieme i due giornalisti sono stati gli autori della campagna internazionale “Liberi per la Siria”, la prima in Italia in cui si parlava dell’Isis nel dicembre del 2013.

IN AFRICA – “Diritti negati e immigrazione” è il titolo della conferenza del 22 settembre alle 18 con Ali Anouzla e il giudice Nicola Quatrano. Interviene Antonio Sasso, Direttore de Il Roma. Giornalista indipendente saharawi, Anouzla è noto per i suoi articoli contro le leggi instaurate dal re Mohammed VI. La sua pagina internet, lakome.com, è stata da lui creata per combattere la disinformazione causata dal regime marocchino. Era uno dei primi quattro siti più cliccati in Marocco, finché non è stato interdetto dal Regime. Anouzla è stato arrestato poiché ha pubblicato un video contro il re Mohammed VI, che terminava incoraggiando il popolo a sollevarsi contro il Regime. Anche gli uffici del sito lakome.com sono stati perquisiti e gli impiegati sottoposti a interrogatorio. L’arresto di Anouzla ha suscitato molta indignazione, soprattutto sui social. L’hashtag “FreeAnouzla” è utilizzato per denunciare la sua ingiusta incarcerazione. 
Nicola Quatrano, Irpino di Sant’Angelo dei Lombardi, dal 1981 in magistratura, nel 1987 è stato giudice a latere (presidente Paolo Scordo) del collegio che ha inflitto l’ergastolo a Carmine Alfieri. È presidente di uno dei collegi del tribunale del Riesame. Impegnato, con giuristi francesi spagnoli e svizzeri, nell’Osservatorio internazionale per la difesa dei diritti umani nel Magreb e nel Sahel e animatore del sito www.ossin.org. È autore di un noir, “La verità è un cane”, ed è quasi pronto il suo secondo libro, “La guerra di Piero”.

SIANI PER REGENI Il 23 settembre alle 18 è previsto l’incontro “Siani per Regeni”, nell’ambito del “Premio Siani” che da anni grazie all’Associazione Siani, in collaborazione con Il Mattino, ricorda il giornalista napoletano vittima della camorra, divenuto una icona per il suo coraggioso impegno nel denunciare le forme di illegalità diffuse sul territorio vesuviano. Previsto un video intervento di Roberto Saviano, e un dibattito con la partecipazione di Giuseppe Giulietti (vice presidente Fnsi) Armando D’Alterio (Procuratore della Repubblica di Campobasso) e Nino Daniele (Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli).

“Imbavagliati” ospiterà anche la mostra fotografica “Giancarlo Siani | ri-Scatti”: foto inedite che riprendono Giancarlo nella sua duplice dimensione, umana e professionale. Con i suoi sorrisi e la sua voglia di vivere. Con la sua passione per il giornalismo e il suo entusiasmo. Nella sua eterna giovinezza, che la mano assassina della camorra non è riuscita minimamente a scalfire. “ri-Scatti” è anche uno strumento per tenere annodati i fili della memoria. Quella di un ragazzo che, anche grazie a questa mostra, continua a vivere. Alle ore 20 si terrà la presentazione del libro “Il contrario della paura” di Franco Roberti, con l’autore, Domenico Ciruzzi (vice presidente dell’Unione Camere Penali), il saggista Isaia Sales, Geppino Fiorenza e Alessandro Barbano, direttore de Il Mattino.

IMBAVAGLIATI.IT – È il giornale online, prodotto dal festival, unico al mondo nel suo genere, che darà voce a chi combatte contro le censure e i regimi che soffocano la libertà di espressione. Durante le giornate napoletane, la redazione, formata da tutti gli ospiti internazionali, si riunirà dalle 10 alle 12 nella sala Loft del Pan, per lavorare ai contenuti del sito, attraverso incontri aperti al pubblico e alla stampa. Con l’intervento, ogni due giorni, di un noto vignettista italiano, che con la creazione delle sue opere, commenterà in diretta i fatti di cronaca.
I vignettisti presenti alla manifestazione saranno:
 Stefano Disegni, autore di libri per Mondadori, Feltrinelli, Einaudi, è stato collaboratore di varie testate giornalistiche, da Cuore (di cui fu direttore nel 1998) a Ciak, dal Guerin Sportivo a Linus, al Corriere della Sera dove tutte le settimane pubblica sul Magazine la rubrica Telescherno, al Fatto Quotidiano per il quale ha diretto l’inserto satirico domenicale Il Misfatto.
Fabio Magnasciutti, illustratore e musicista, collaboratore dell’Unità e di Repubblica, è stato docente presso l’Accademia dell’Illustrazione di Roma. Cofondatore della scuola di illustrazione OfficinaB5, ha curato la videografica del programma TV “Che tempo che fa”. Mauro Biani è Illustratore e vignettista di satira sociale e politica su tematiche collegate alla legalità, al pacifismo, ai diritti umani. Da fine 2012 sostituisce Vauro come vignettista de il Manifesto. Tra i riconoscimenti ricevuti il Premio Satira Politica Forte dei Marmi, il più importante premio di satira in Italia. Nel 2011 vince “Una vignetta per l’Europa”, il concorso organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea in occasione del Festival di Internazionale a Ferrara.

“Terrazza, swing e sabor” – Nel corso del festival una serie di eventi collaterali si svolgeranno sulle terrazze del Pan nello spazio “Terrazza, swing e sabor” dalle 20 alle 22: concerti, presentazioni di libri, reading e tanti dialoghi e sapori da condividere.

– Presentazione del libro “La Frontiera” di Alessandro Leogrande (19 sett.)

– Spettacolo “Tracce Migranti” della compagnia teatrale Bakwè, tratto dall’omonimo libro di Mauro Biani (20 sett.)

– Presentazione del libro “Avarizia” di Emiliano Fittipaldi (21 sett)

– “Un Murale per Giancarlo Siani. Storia e valori di un progetto” (22 sett)

– Presentazione del libro “Il contrario della paura” di Franco Roberti (23 sett).

Premio Pimentel Fonseca” (Prologo Festival)

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A Djimi Elghalia, attivista per i diritti del popolo Saharawi, è stato assegnato il “Premio Pimentel Fonseca 2016”, prologo del Festival Internazionale di Giornalismo Civile “Imbavagliati”. La cerimonia si è svolta il 20 agosto in un luogo simbolico per la storia della città, la Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore di Napoli. Il riconoscimento è stato consegnato dall’Assessore Daniele e dall’avvocato Gerardo Marotta (Fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici) che hanno  deposto inoltre  una corona di alloro sulla lapide dedicata ai martiri  della rivoluzione del 1799.

Questa commemorazione – ha spiegato la premiata – è anche in onore del coraggio delle vittime Sharawi di violazioni da parte dello stato marocchino e per il coraggio di tutte le donne che difendono il loro popolo, i loro principi, ma in modo assolutamente pacifico. Vorrei rivolgere un pensiero, a Eleonora Pimentel Fonseca, ovunque lei si trovi, insieme a tutti i martiri. Sappiate che i valori che avete difeso restano, e sono un punto di riferimento per noi”. 

Il riconoscimento, assegnato lo scorso anno alla giornalista russa Oksana Chelysheva, è dedicato alla memoria di Eleonora Pimentel Fonseca, patriota e giacobina napoletana, fondatrice del giornale “Monitore Napoletano”, impiccata in Piazza del Mercato 20 agosto del 1799 insieme ad altri martiri della Rivoluzione.

Vice presidente dell’Associazione Saharawi in favore delle vittime delle gravi violazioni dei diritti umani ad opera dello Stato Marocchino” e membro del “Comitato per le Famiglie Saharawi scomparse”, Elghalia con la sua immagine, la sua forza, la sua volontà rappresenta un indiscutibile simbolo di resistenza pacifica. Attraverso la sua vicenda di autentica “notizia vivente”, l’attivista porta avanti un messaggio di pace e fraternità e, nonostante le torture ricevute durante la prigionia, continua a battersi per l’autodeterminazione di un popolo che da più di tre decenni difende la propria indipendenza, attraverso un’azione mirata alla riconciliazione. Madrina della serata, Lina Sastri, che si è esibita in una travolgente interpretazione del brano “Madonna de lu Carmine” di Roberto de Simone dal “Masaniello” di Armando Pugliese, storico spettacolo nel quale l’artista esordì nel 1974, proprio in Piazza Mercato.

Per consultare il programma completo cliccare qui.

Nelle foto dalla mostra “Letizia Battaglia per Imbavagliati”:
– 1993 Rosaria Schifani di Letizia Battaglia
– 1982 Vicino la Chiesa di Santa Chiara. Il gioco del killer di Letizia Battaglia
– Palermo 1980 Quartiere La Cala – La bambina con il pallone di Letizia Battaglia

Nelle foto di Stefano Renna:
– La giornalista russa Oksana Chelysheva (Premio Pimentel Fonseca 2015) accanto alla Mehari di Giancarlo Siani
– L’attivista sahrawi Djimi Elghalia (Premio Pimentel Fonseca 2016) accanto alla Mehari di Giancarlo Siani

Ester Veneruso