L’Oro di Marotta, a Summonte mostra e convegno dedicati allo scrittore sceneggiatore

L’ORO DI MAROTTA. UNO SCRITTORE E IL CINEMA.

Per Giuseppe Marotta, uno dei più popolari scrittori italiani del Novecento, l’amore per il cinema è stato precoce ed intenso quanto per la letteratura. A 31 anni era già direttore di “Cinema Illustrazione“, la rivista di settore più elegante e diffusa negli anni ’30, poi redattore del settimanale “Film” (firmando la rubrica di posta con i lettori, “Strettamente confidenziale“, con lo pseudonimo “l’Innominato“), vicedirettore di “Bis” nell’immediato dopoguerra, coronando la sua carriera di critico cinematografico con la rubrica su “L’Europeo“.
I suoi articoli sul cinema sono raccolti in tre volumi di grande successo: Questo buffo cinema (1956), Marotta ciak (Premio Viareggio 1958) e Facce dispari (1963).
Contemporaneamente si affermò come autore di soggetti e sceneggiature. Fra i primi il suo film d’esordio, Soltanto un bacio (1942), di Giorgio Simonelli, e Un ladro in paradiso (1951), di Domenico Paolella, trasposizione cinematografica della commedia di Eduardo De Filippo De Pretore Vincenzo. Con Eduardo regista collaborò nel ’55, insieme a Mario Soldati, alla sceneggiatura di Questi fantasmi. In precedenza aveva lavorato per altri grandi registi: in Carosello napoletano (1953) di Ettore Giannini e l’anno successivo in Tempi nostri di Alessandro Blasetti.
Partecipò inoltre alla sceneggiatura di Quarta pagina (1943), di Nicola Manzari, Amor non ho! Però… però… (1951), di Giorgio Bianchi, Cento anni d’amore (1954), di Lionello De Felice, fino a Mondo Nudo (1964) di Francesco De Feo. La sublimazione creativa delle sue passioni, la letteratura e il cinema, si materializzò nel 1954 sceneggiando insieme al regista Vittorio De Sica e a Cesare Zavattini, suo amico di lunga data, la versione cinematografica del suo best seller, L’Oro di Napoli.

A questo feeling, proficuo quanto dimenticato, di Giuseppe Marotta con la settima arte viene oggi dedicata la prima mostra documentaria, su iniziativa del “Laceno d’Oro“, il più longevo e prestigioso Festival di cinema nato in quell’Irpinia dove lo scrittore visse la sua infanzia e a cui restò sempre legato con affettuosa e struggente nostalgia.
L’evento dedicato a Marotta è in programma domani, venerdì 25 settembre, alle ore 17.00, nella Torre medievale di Summonte (AV), il comune irpino alla falde del Partenio dove si sposò in seconde nozze il padre dello scrittore, Giuseppe Marotta senior, affermato avvocato e giornalista.

Il rapporto di Marotta con il cinema sarà approfondito con un convegno di studi ed una mostra fotografico-documentaria.
Interverranno i sindaci di Summonte Pasquale Giuditta, di Avellino Paolo Foti e, in rappresentanza del sindaco di Napoli, l’assessore alla cultura Nino Daniele; il presidente della Film Commission della Campania e critico cinematografico Valerio Caprara; il direttore del “Quotidiano del SudGianni Festa; il direttore di “Cinemasud” e storico del cinema Paolo Speranza, curatore della mostra (realizzata con i materiali dell’Archivio di Cultura Contemporanea ArCCo fondato dallo stesso Speranza e da Carmela Bavota) ed autore del volume La memoria ricorrente. L’Irpinia letteraria di Giuseppe Marotta (edizioni Mephite).

Nell’occasione sarà inoltre annunciato il premio letterario “Giuseppe Marotta”, che dal 2016 sarà attribuito ai cineasti (produttori, registi, sceneggiatori, attori) autori di libri o che abbiano valorizzato in una trasposizione sul grande schermo un’opera letteraria. Il premio è stato istituito dal Comune di Summonte e sarà inserito nell’ambito del “Laceno d’Oro“, con una giuria designata dal Comune d’intesa con il direttore artistico del Festival Antonio Spagnuolo.

Ester Veneruso