Omicidio-Suicidio Napoli: la scena, la ricostruzione, tra un sucidio mancato e troppe indiscrezioni

Una tragedia alla periferia di Napoli. Un omicidio-suicidio e tante, troppe indiscrezioni che affolano in queste ore carta stampata e web. Tutte però sembrano inseguire, come spesso accade con la velocità delle notizie flash che si susseguono al ritmo del tam tam, una verità ipotetica, oltre ad una sola difficile ricostruzione.

Le prime indiscrezioni, inveceda parte degli organi inquirenti parlano di lungo e difficile percorso terapeutico presso servizio igiene mentale di Napoli, di un tentativo di suicidio mancato  da parte di Cesare Cuozzo, l’ex bidello che a San Giovanni a Teduccio ha ucciso a colpi di revolver la moglie, Anna Daniele (sorella dell’assessore alla cultura del Comune di Napoli, Nino) e il figlio di 17 anni, prima di rivolgere l’arma contro se stesso e togliersi la vita. Questa la ricostruzione verso la quale sembrano convergere in maniera univoca tutti gli elementi raccolti dagli investigatori presenti sulla scena del delitto, in una traversa di via ammiraglio Aubry, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio.

Gli elementi raccolti fino ad ora sembrano man mano far chiarezza sia riguardo la cura, oltre ad un tentativo di suicidio avvenuto circa un anno e mezzo fa mediante ingestione di farmaci, sia riguardo la detenzione illegale di una pistola, una calibro 38, in uno stanzino dell’abitazione dove è avvenuta la tragedia. Gli inquirenti hanno infatti ritrovato nello stesso luogo anche una ventina di proiettili dello stesso calibro, mentre nel tamburo erano presenti i bossoli di sette colpi esplosi.

L’omicidio-suicidio, che sarebbe avvenuto 36-48 ore prima del ritrovamento dei corpi, in attesa di una conferma dai risultati degli accertamenti medico-legali, i Carabinieri della compagnia di Poggioreale e del Nucleo Investigativo, hanno effettuato accertamenti sull’acqua di condensa dei condizionatori, lasciati in funzione per ore, che avrebbe lasciato tracce inequivocabili ricoprendo sia il pavimento dell’abitazione che i contenitori – mai svuotati – dello stesso condizionatore.

Ancora sono da verificare gli orari dell’azione, anche se si ipotizza che Cesare Cuzzo abbia agito di notte, mentre moglie e figlio erano a letto:  il ragazzo è stato infatti ritrovato nella sua stanza, in pigiama, con un colpo di pistola alla testa, stessa sorte  è toccata alla moglie. I corpi sono stati trovati dopo l’intervento dei parenti, preoccupati perchè da  giorni non avevano notizie della famiglia. L’appartamento è attualmente sotto sequestro, mentre arma e proiettili sono stati repertati. A curare e coordinare le indagini dei Carabinieri sarà il sostituto procuratore della Repubblica di Napoli Sergio Amato.

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Dario Aloja