“L’art.42 del DDL Bilancio, che con ogni probabilità sarà approvato in questi giorni nella sua ultima riscrittura, non promette nulla di buono.
Dopo aver chiesto la soppressione integrale dell’articolo che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile per il personale del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, non posso essere tra coloro che vogliono vedere “più luci che ombre” nella nuova versione dell’articolo. Il rinvio di un anno e la gradualità dell’innalzamento dell’età pensionabile, l’inserimento di ulteriori risorse per la previdenza dedicata, fondi specifici per assicurazioni di tutela legale e responsabilità civile verso terzi non controbilanciano certo ciò che sarà introdotto con il comma 1 bis: deroghe totali o parziali per “specifiche professionalità” e “in ragione della specificità del peculiare impiego”.
E chi vede in questo passaggio una possibile deroga per il comparto ha lo sguardo miope. Lo stesso sguardo miope che ha portato i diversi Governi a ritenere di non poter sostenere più il costo delle nostre pensioni.
Decidere l’età del collocamento in congedo sulla base della specificità del peculiare impiego – all’interno di un comparto già di per sé specifico – è non solo inattuabile, ma anche pericoloso. Vorrei poter credere che si tratti di un errore di valutazione, ma se tra l’univocità di emendamenti che chiedevano la soppressione dell’articolo è passato l’unico che prevedeva deroghe in base all’impiego, mi resta difficile credere all’errore o alla superficialità.
E c’è una domanda che continuo a farmi: cosa risponderanno le Amministrazioni quando, mi auguro, saranno chiamate ad esprimersi sull’individuazione delle specifiche professionalità?
Forse non sarà possibile attuare questa previsione. Non lo so.
Di certo per la prima volta viene inserito un concetto che è tanto paradossale quanto pericoloso.
Un concetto che mina le basi stesse del giuramento prestato, un giuramento che non conosce professionalità diverse, che è indipendente da ciò che lo Stato ci chiamerà a fare: impieghi che per loro natura sono mutevoli negli anni e imprevedibili.
Ma soprattutto mina valori imprescindibili per noi, uomini e donne dello Stato:
la coesione interna, la solidarietà tra appartenenti e lo stesso spirito di Corpo, facendo di noi tanti corpi in cerca di salvezza.”
