NAPOLI, NON TI DISUNIRE !
Eccoci qua, ci risiamo. Pronti a precipitare in quella atavica sindrome autolesionistica che affligge questa città e il suo popolo. Quella che Malaparte definì «una specie di peste morale», per sottolineare l’idea di una popolazione contaminata. Oggi, peraltro, tutto amplificato dai social che finiscono per rendere virali anche le più grandi idiozie. Siamo arrivati appena all’undicesima giornata di campionato e l’attività prevalente sembra essere quella di mettere in discussione persino un Allenatore, non a caso indicato con la maiuscola, come Antonio Conte. Tutto dimenticato, tutto già lasciato alle spalle. Appena 170 giorni separano la conquista del quarto scudetto dalla sconfitta con il Bologna, eppure sembrano passati decenni. Nessuno sembra ricordare che con quel quarto scudetto, il secondo conquistato in tre anni, impresa che hanno portato a termine solo Juventus, Milan e Inter – e per trovare una squadra che ha fatto altrettanto, al di fuori di quelle tre squadre, bisogna risalire al Grande Torino di 75 anni fa – Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis hanno portato il Napoli nella storia del calcio italiano. Questo risultato non è arrivato per caso. È il frutto di un progetto lungo, coerente, ostinato, che il Presidente Aurelio De Laurentiis ha costruito mattone dopo mattone, contro tutto e spesso contro tutti. Ha rilevato un Napoli che non esisteva più, che era fallito non solo nei bilanci, ma nella sua identità. Ne ha ricostruito il nome, la credibilità, il modello di gestione, riportandolo prima in Serie A, poi stabilmente in Europa, e infine sul tetto d’Italia. E questo lo sanno, anche se spesso fingono di non ricordarlo, anche coloro che oggi polemizzano. Abbiamo una Società solida, una delle eccezioni fra quelle di prima fascia, che non appartiene a Fondi stranieri, che rappresenta un esempio virtuoso di gestione, un modello sostenibile, autonomo, trasparente. Un modello che tanti ci invidiano.
Siamo ad appena due punti dalla testa della classifica eppure sembra, a giudicare dal clima che serpeggia in città, che il Napoli sia precipitato in zona retrocessione. Nessuno vuole nascondere che in questo momento qualche difficoltà ci sia, ma quello che appare incomprensibile è questo disfattismo, questa cupa rassegnazione, questa voglia di puntare il dito contro un Allenatore (ancora con la maiuscola) che la gran parte di chi ama il calcio ci invidia. Un allenatore che era, è e resterà il vero condottiero di questa squadra, al quale affidarci e sul quale puntare senza se e senza ma per venire fuori da questo momento. Come ha scritto nella sua memorabile “Storia di Napoli” il grande Antonio Ghirelli, questa città, con le sue risorse umane e storiche, non si arrende alla propria decadenza senza lottare. E noi vogliamo farlo spalla a spalla, convintamente e senza tentennamenti, con ed insieme ad Antonio Conte, come del resto condivisibilmente ha indicato il Presidente Aurelio De Laurentiis. Con una sola indicazione, per la città e per la squadra, presa a prestito da Paolo Sorrentino : Napoli, non ti disunire !
Maurizio de Giovanni, scrittore Cristiano Pecci Jannotti, imprenditore
Tommaso Mandato, avvocato Tullio Morello, magistrato
Giuseppe Visone, magistrato Enzo Decaro, attore
Enzo Cuomo, sindaco di Portici Francesco Ranieri, sindaco di Terzigno
Gino Rivieccio, artista Lucio Giacomardo, avvocato
Carlo Palmieri, imprenditore Fico Antonio, imprenditore
Maurizio Zaccone, giornalista Gabriele Peperoni, medico
Ernesto Apuzzo, allenatore Roberto Marsili, avvocato
Edoardo Cardillo, avvocato Marco Di Lello, avvocato
Vittorio Dini, docente universitario Gianmaria Ferrazzano, medico
Oscar Nicolaus, docente universitario Pietro Cuomo, ingegnere
Raffaele Del Giudice, consulente ambientale Gino Di Mare, giornalista
Guido Iaccarino, docente universitario Giovanni Mandato, imprenditore
Raffaele De Lucia, giornalista Fabrizio de Giovanni, imprenditore
Gigio Rosa, conduttore radiotelevisivo Pigi Petrone, imprenditore
Angelo Pompameo, giornalista Ferrante Gigi, avvocato
Mario Santoro, avvocato Claudio Russo, avvocato
Paolo Barba, commercialista Angelo Cirasa, giornalista
Gianni Puca, avvocato Pino Sacco, editore
Massimo Iaquinangelo, giornalista Alfredo Montariello, avvocato
Paolo Giacomardo, consulente finanziario Salvio Salzano, imprenditore
Michele Sibilla, giornalista Enzo Agliardi, giornalista
Alvino Massimo, giornalista Luciano Mandato, imprenditore
Massimo Bolognino, campione calcio da tavolo Adriano Pastore, giornalista
Salvatore Stabile, imprenditore Silvestro Iuliano, operatore sanitario
