“Non mi resta che… vignettarlo”, al Pan l’omaggio di Peppart a Massimo Troisi

Vignettista, illustratore, caricaturista e ritrattista. E’ di Peppe Avolio che stiamo parlando, meglio conosciuto come “Peppart”, il giovane artista napoletano famoso per le caricature della squadra di calcio del Napoli che questa volta ha deciso di rendere omaggio a uno dei più grandi attori e registi del cinema italiano, l’indimenticabile e intramontabile Massimo Troisi, scomparso prematuramente nel 1994.

La rassegna “Non mi resta che… vignettarlo” è infatti interamente dedicata a Troisi e sarà esposta al Palazzo delle Arti di Napoli di via dei Mille fino al 15 settembre.
La mostra, che propone 45 divertenti e innovative caricature di Massimo Troisi, fa parte in realtà di un percorso espositivo presentato per la prima volta nel mese di febbraio, in occasione del sessantesimo anniversario della nascita dell’attore. Le vignette di Peppart, composte prima a mano libera e poi post prodotte al computer prendono spunto dalle locandine dei suoi film più famosi e ripercorrono in chiave caricaturale i momenti più salienti della sua carriera cinematografica.

Protagonisti dei ritratti del disegnatore partenopeo insieme a Massimo Troisi gli inseparabili compagni di viaggio Roberto Benigni, Lello Arena, Enzo De Caro.
Le tavole di Peppe Avolio si trovano ad investigare con originalità, in una chiave assolutamente personale, l’universo geniale di Massimo Troisi, dalla simpatia e comicità dell’attore alle emozioni e debolezze dell’uomo. Da un Troisi sgomento di “Ricomincio da tre” al manifesto originale di “Non ci resta che piangere”. Dall’espressione sognante de “Il Postino” al simpatico trio de “La Smorfia”.

Era tutto questo dunque Massimo Troisi: un artista completo, a tutto tondo, che sapeva spaziare dalla recitazione alla sceneggiatura, senza dimenticare la regia. Questa mostra, finora già molto apprezzata dal pubblico napoletano, così delicata e spiritosa, timida e irriverente, proprio come lo stesso Troisi, e soprattutto unica e inimitabile nel suo genere, non serve solo a commemorare la scomparsa dell’attore ma soprattutto a dimostrare come il suo ricordo sia ancora così vivo. E anche sotto questo aspetto,l’operazione dell’abile vignettista da sempre innamorato della comicità di Massimo Troisi, sembra essere riuscita perfettamente.

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