Udc, Montecitorio ancora in bilico per Giuseppe De Mita

La tanto discussa legge elettorale riserva ancora delle sorprese per i candidati, anche in Campania. Ad essere in bilico questa volta è il seggio Udc in Parlamento: la tornata elettorale ha garantito soltanto un senatore e dieci deputati, da spartire in tutta Italia. Sono in due quindi a contendersi l’unico seggio a disposizione.

L’ingresso a Montecitorio del vice presidente reginale Giuseppe De Mita quindi sembra ancora appesa a un filo, o meglio alle decisione di Mario Catania, ministro del governo Monti eletto anche in Veneto. A riguardo però i vertici nazionali sembrano non aver ancora espresso alcun parere. Soltanto tra poche sapremo quale sarà il destino del nipote dell’ex presidente del Consiglio ed ex segretario della Dc .

Se Catania dovesse accettare il posto di deputato nella circoscrizione Veneto 1 e rinunciare in Campania, in tal caso sarebbe eletto il secondo dei non eletti nel collegio che ha riportato il maggior numero di consensi in percentuale. Dunque nella circoscrizione Campania 2 il posto sarebbe assegnato al candidato irpino. Non sembra così scontato invece l’esito rivendicato dalla dirigenza provinciale irpina per il già consigliere regionale Udc Stefano Valdegamberi, sicuro di un posto in Parlamento, alla luce dell’ottimo risultato ottenuto dallo scudocrociato in triveneto. Del resto Valdegamberi rivendica anche un accordo pre-elettorale con il segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa, il quale avrebbe promesso al candidato vento che nel caso in cui si fosse presentata una situazione come quella presente il partito avrebbe garantito una rappresentanza veneta alla Camera dei deputati.

Sta di fatto che sulle decisioni di Catania vige ancora il silenzio, almeno per il momento. Nel frattempo però non si placano le polemiche e le contestazioni anche sul fronte dei partiti per quanto riguarda l’assegnazione dei seggi. Secondo i calcoli della lista civica Monti infatti, il seggio apparentemente assegnato all’Udc in Veneto dovrebbe spettare a loro, e non allo schieramento guidato da Casini. Se dovesse essere accettata la contestazione di Monti il ministro Catania sarebbe pertanto costretto ad accedere alla poltrona di deputato in Campania, sbarrando definitivamente la corsa di Giuseppe De Mita.