Il commento di Renzi sullo scenario politico italiano: “Grillo non va rincorso, va sfidato”. “E adesso basta con gli sciacalli”.

All’indomani dei deludenti risultati elettorali e della vittoria che sa di sconfitta del centrosinistra il popolo dei social network da alcuni giorni invoca la discesa in campo di Matteo Renzi, antagonista di Pierluigi Bersani alle primarie del Partito Democratico. Nessun commento però, almeno fino ad oggi, quando il sindaco di Firenze decide di rompere il rigoroso silenzio stampa in cui si era chiuso dopo il voto. Soprattutto per smentire voci di corridoio e giornalisti che parlano del suo futuro come candidato premier. “Leggo incredibili interpretazioni, ricostruzioni, commenti. Tutte illazioni. Capisco i rimpianti, ma preferisco vivere di progetti. Adesso faccio il sindaco perché la serietà non è un optional”, ha precisato in una nota su Facebook Matteo Renzi.

La vittoria alla camera del centrosinistra (che per il pd sembrava scontata)  non basta e i partiti non hanno i numeri per governare, questa è la vera ragione per cui anche chi si era schierato a viso aperto contro l’idea di rottamazione e la lotta all’apparato, oggi, in uno scenario così anomalo e con il senno di poi, non può fare a meno di pensare a Renzi come l’unico in grado di poter affrontare Grillo. Ma il primo cittadino non ci sta, e con orgoglio fa sapere che ormai è tardi, la partita è stata già giocata. Insomma, non c’è spazio per le recriminazioni.  E ammette anche, senza giri di parole che le elezioni, il centrosinistra questa volta le ha perse.

“Io quello che avevo da dire l’ho detto alle primarie. Non ce l’ho fatta, mi sono preso la mia responsabilità. Ho perso. Ho praticato la lealtà in tutta la campagna elettorale: non perché mi convenisse, ma perché è giusto rispettare i risultati, sempre. Perché credo che lo stile abbia un ruolo persino in politica”, ha sottolineato il sindaco fiorentino.  E sul futuro di questo governo ha evidenziato che “bisogna rimettersi in sintonia con gli italiani, non giocare al compro baratto e vendo dei seggi grillini”.

“Pensiamo di uscirne vivi offrendo a Grillo la Camera e a Berlusconi il Senato, secondo gli schemi che hanno già fallito in passato?”, ha dichiarato in risposta  alla proposta dell’ex presidente del consiglio.E ancora: “Trovo sbagliato e dannoso inseguire Beppe Grillo sul suo terreno, quello delle dichiarazioni ad effetto. Quello della frase di tutti i giorni. Tanto lui cambia idea su tutto, la storia di questi ultimi 30 anni lo dimostra. Grillo non va rincorso, va sfidato. Sulle cose di cui parla, spesso senza conoscerle”, ha precisato.

“Oggi non dirò: “Ma io ve l’avevo detto”. Quelli che sono stati zitti durante le primarie – ha continuato – che poi ci spiegano che loro avevano capito tutto sono insopportabili: passi saltare sul carro del vincitore, ma adesso affollare quello del perdente mi suona ridicolo”. “Io ho combattuto Bersani a viso aperto quando non lo faceva nessuno, guardandolo negli occhi. Non lo pugnalo alle spalle, oggi: chiaro? Nello zoo del pd ci sono già troppi tacchini sui tetti e troppi giaguari da smacchiare per permettersi gli sciacalli del giorno dopo”, ha concluso.

Adesso, per riprendere anche il suo slogan delle primarie, dunque proprio colui che era stato bistrattato e stangato dalla dirigenza del suo partito ma che per coerenza e lealtà non aveva comunque abbandonato, sembra essersi trasformato improvvisamente nel messia, nel salvatore dell’Italia, destinata all’ingovernabilità. Forse perché ci si è resi conto che troppo tardi che qualche errore è stato commesso. Renzi infatti, attaccato perché portavoce di una sinistra libera dalle tradizionali etichette, potrebbe essere un volto nuovo, capace di parlar chiaro, di arrivare al cuore della gente, con sincerità e onestà, al di là dell’ideologia  politica. Cosa di cui questo paese avrebbe effettivamente bisogno per superare questa fase.