Europa League: il «Napoli due» per l’ultima del girone. Mazzarri: «Cavani gioca, lui non vuole mai fermarsi». Dossena: «Siamo il top in Italia, vogliamo vincere e far bene in tutte le competizioni»

Castel Volturno.  Al San Paolo l’ultimo atto della fase a gironi di Europa League, con la qualificazione ai sedicesimi già in tasca con un turno di anticipo e la testa probabilmente a San Siro per la sfida di domenica sera contro l’Inter. Quella del Napoli di Mazzarri è una settimana particolare con il giovedì di coppa e la domenica (che sarà) di campionato con un match che potrà dare al Napoli la risposta definitiva in chiave scudetto. Ma prima c’è una pratica da concludere, col Psv bisogna onorare l’impegno anche se in scena andranno per lo più quelle seconde linee che vorranno dimostrare di valere il posto in squadra. Intanto la prima sorpresa: il Matador non si ferma, nemmeno per una partita all’apparenza inutile che non conterà in chiave qualificazione.

«L’ho accontentato – spiega Mazzarri – perché Edi è uno che vuole giocare sempre e paradossalmente lui ha una struttura fisica che gli permette di stare sempre al top giocando con una frequenza maggiore rispetto agli altri. Colgo l’occasione – continua il tecnico – per darvi la formazione di domani sera: Rosati; Uvini, Fernandez, Campagnaro;  Dossena, Donadel, Dzemaili, Maggio; Vargas, El Kaddouri, Cavani. Pandev? Volevo farlo giocare già qualche domenica fa, se sta bene domani gioca uno spezzone per riprendere confidenza col campo». Dopo la formazione il mister si sofferma sugli altri aspetti, dalla partita di domani, allo stato del gruppo sino alla sfida con l’Inter di domenica sera: «Sono contento che anche altri allenatori si sono accorti che le coppe tolgono punti, noi abbiamo fatto delle scelte ponderate che ci hanno permesso di avere 12 punti in più rispetto allo scorso anno pur sbagliando partite che per fortuna non ci hanno pregiudicato la qualificazione. Quello che ci da gioia è che il percorso di crescita sta andando avanti e giocatori come Hamsik e Inler crescono costantemente, come lo stesso Insigne. Marek è un campione che migliora giorno dopo giorno, Inler dopo un’anno di ambientamento è tornato il giocatore che tanto si era distinto ad Udine». Chiude il mister: «Voglio fare i complimenti a Dossena e colgo l’occasione per dirlo adesso che resta per noi un giocatore importante che sta giocando meno solo perché in questo periodo Zuniga è migliorato tantissimo. Io so che posso contare su di lui in qualsiasi momento, e come nell’anno della Champions so quello che ci può dare in termini di rendimento. La sfida con l’Inter è da tripla, noi siamo convinti di poter far bene anche se loro sono una grande squadra che conta su giocatori esperti come possono essere Zanetti, Cambiasso e Milito abituati a giocare certe sfide».

Anche Dossena si sofferma sulla partita di domani e soprattutto sul momento del Napoli: «Abbiamo fatto un lavoro che è iniziato a luglio, badiamo al sodo ogni settimana per poter raccogliere il massimo. Dopo il pareggio col Milan c’erano delle tragedie, adesso siamo li e a giugno tireremo le somme. Se siamo li in classifica è perché siamo forti. Vogliamo andare il più in alto possibile in tutte le competizioni, fa sempre male perdere in Europa e le sconfitte non sono mai belle, domani ci teniamo vincere davanti al nostro pubblico. Noi andiamo in campo per vincere, vogliamo portare a casa la vittoria e fare bene al di la di chi scenderà in campo, abbiamo messo il mister nella situazione migliore per le sue scelte, anche è sempre difficile giocare ogni tre giorni. Il mister è stato bravo a gestire le critiche e tutti insieme, squadra società e mister siamo uniti per il raggiungimento degli obiettivi. Mi sento davvero importante in questo gruppo, non giocare sempre fa male ma questo mi da la forza e la grinta per conquistarmi il posto. Se fosse il contrario chiederei di essere ceduto».  Chiude l’esterno sinistro:  «Siamo il top in Italia, vogliamo crescere e divenire una squadra importante anche in Europa».