Quando l’unica ragione è… l’amore

Grande affluenza sabato 17 novembre per il battesimo dell’ultimo romanzo della scrittrice e giornalista Vincenza Alfano “L’unica ragione”. Nonostante la pioggia e l’incontro calcistico molto atteso per gli appassionati azzurri, in tanti hanno affollato la Sala Consiliare della Provincia di Napoli, in via Snta Maria La Nova. Insieme all’autrice erano presenti come da programma l’ On. Luigi Rispoli è rimasto particolarmente contento di vedere tante persone riunite in sala consiliare per la presentazione di un libro e soprattutto felice di vedere tanti giovani che rappresentano il futuro.

Ha poi aggiunto che in “L’Unica ragione” c’è uno squarcio di conoscenza sulla città, dei luoghi storici e del centro antico. Un libro interessante per il suo rapporto con la città. Dopo Rispoli la parola è passata alla giornalista de il Roma Armida Parisi. “Ci si interroga sul ruolo della maternità e tutta la vicenda è incentrata sull’affetto, che parte dalla negazione dell’affetto materno. Sia nel caso di Lucia nei confronti di Tanina che non si sente apprezzata dalla madre, sia nel caso di Ines nei confronti di Lucia, incapaci di assolvere nel ruolo materno di dare amore. La storia si ripete attraverso tre generazioni diverse, la stessa vicenda – amore materno negato – che mette in luce la grande responsabilità di essere madre nella strutturalizzazione della personalità”.

Il giornalista Rai, Guido Pocobelli Ragosta ha sottolineato “l’uso della sperimentazione di un excursus attraverso i tre romanzi della Alfano (Via da lì, Fiction e L’unica ragione) si evince di non accomodarsi su un tipo di scrittura sempre uguale a se stessa ma esplorare tutte le possibilità di modalità narrativa diverse e di espressioni diverse ma anche linguistiche diverse. Anche nello stesso romanzo ad esempio si evincono pagine scritte in formato lettera e pagine con assenza di punteggiatura Un repertorio di tipologia di scrittura molto variegato!.

Lo scrittore Maurizio De Giovanni ha invece sottolineato la sua chiave di lettura. “Non è un romanzo sulla follia, ma sull’amore, che la molla di tutta la vicenda ciò che accomuna le tre donne è l’estrema solitudine e la capacità di accettarla. Forse perché le tre protagoniste hanno il vizio comune di amare troppo, di dare troppo e quindi, di spaventare l’interlocutore che alla fine si sente inadeguato e nei fatti lo diventa”. Inoltre lo scrittore ha sottolineato la potenza dell’incipit.
Ha condotto la presentazione il direttore della casa editrice Homo Scrivens Aldo Putignano, mentre le letture sono state affidate alla scrittrice Mariarosaria Riccio.

Emilia Ferrara