Fermatelo…. Fermate questo scempio

Premessa, purtroppo d’obbligo, nessuno pensi che sia un attacco politico strumentale, ne personale. Gli altri candidati forse non avrebbero fatto niente di più, anzi (e come diceva Troisi ‘anzi già spiega tutto’). L’articolo che leggerete è da semplice cittadino “schifato”.

E’ arrivato il momento di fermarlo. Di fermare questo scempio. Spero con tutta sincerità che l’Unesco, la Fao, la Cia, il Kgb qualcuno insomma lo fermi. Me ne vado solo soletto per la città… torno a casa e, mentre svolto verso Via Duomo, per tornare a casa, ecco che mi ritrovo quello che vedete in foto. Una bella biciclettona pronta per essere disegnata sulla strada che porta alla cattedrale. Siamo in Via Marina lontani per fortuna dai decumani. Dalla storia, da una città che veniva costruita con il famoso quadrilatero Ippodameo nel V secolo prima di Cristo (cinque per chi non capisse). Partenope era già nata: IX secolo prima di Cristo (nono, caro Sindaco, ndr.) Proprio su quel Lungomare desolato. Ebbene torno a casa e grazie alla foto postata sui social network qualcuno mi dice che l’indomani sarebbe stata la giornata dell’inaugurazione. Di getto scrivo questo o giù di li… ‘Notte prima degli esami… a Napoli si disegnano le ultime biciclettine per la pista ciclabile più ridicola del mondo. Ultimi ritocchi per completare lo scempio in zone storiche Patrimonio dell’Unesco’. I commenti sono tutti con me. Allora penso “non sono solo ad essere impazzito nel vedere le biciclettine ovunque”. Non le vedo solo io, non sono in un tremendo incubo. A dir il vero anche la mia grande amica Mina Guarracino proprio alcune settimane fa aveva scritto un pezzo su questo, il fotografo e amico Riccardo Siano aveva fatto una splendida parodia delle biciclettine ovunque con dei ritocchi ad arte di belle foto di Napoli. Insomma non sono solo e non saremo mai più soli visto che saremo sempre a contatto con le biciclettine che hanno deturpato un manto stradale (manto stradale? Qualcuno a Napoli lo ha mai visto tutto intatto? Ah forse i Greci) in ogni dove. E soprattutto in ogni tipo di forma. Si perchè ci sono le piccole, le grandi, le giganti, quelle andata e ritorno, le bianche e perfino le gialle nelle zone provvisorie dove si stanno facendo i lavori. Eh si, giustamente lui poi le rifarà nuove quando i lavori saranno finiti. Perché noi pensiamo alle biciclettine, e non alle sparatorie, alla prostituzione in Piazza Garibaldi quasi ad orario scolastico,  non pensiamo alle strade con voragini incredibili, non pensiamo ai problemi reali e ci facciamo una bella pista ciclabile virtuale. Non è retorica questa signori è realtà. La pista ciclabile andava fatta, le capitali europee ne sono fiere. Ma dove si può fare, dove ci sono spazi per farla non in posti improponibili. Nei vicoli contorti, graffiando, sporcando, deturpando la zona dei Decumani, patrimonio dell’Unesco, con biciclettine colorate. A Belgrado, città non certo ricca e talmente bella come Parigi o Londra, hanno una dignitosa pista ciclabile, dove? Sul lungo Danubio, sul lungo Sava (altro fiume), nei parchi e quando hanno visto le biciclettine mi hanno riso in faccia. Ebbene nella città di Partenope, dove sono passati, Greci, Romani, Egiziani, Normanni, Arabi, Borboni, Angioini, Spagnoli, e tanti altri, in una città dove abbiamo il panorama più bello del mondo, tutto questo non si può vedere. E come se una mattina intorno al Colosseo o a Notre Dame o vicino al Big Ben, apparissero tante biciclettine per formare una pista ciclabile. Sveglia, Napoli non merita questo tra tagli di nastri, passerelle e twittate. Napoli merita di essere riconosciuta per le sue grandi storie, per la pizza, per la tradizione della canzone partenopea, per la cultura, per i suoi grandi figli. Basta! Qualcuno fermi questo scempio e cancelli tutto questo. Nel 1700 caro Sindaco, Raimondo de Sangro (Il principe di Sansevero, sa, quello della Cappella con il Cristo velato), scriveva “Roma è una città piccola vicino alla nostra Napoli, c’è poco da fare qui spero di venire presto a Napoli”. Ebbene quel ragazzotto che studiava in quel tempo a Roma sarebbe diventato un fido consigliere del Re Carlo di Spagna, partecipò agli scavi dell’attuale Pompei, alla costruzione di palazzi e del Real Teatro San Carlo da amico e consigliere e nobile partenopeo, napoletano. Napoli non merita le biciclettine ma ben altro…. Meditate gente, meditate!

 

Quello di Orione…..