Una piazza iconica, il cuore della città che batte al ritmo del calcio di strada, e una sfida tra quartieri che ha unito sport, appartenenza e spettacolo: così si è chiusa la prima edizione di Red Bull King d’o Rione, andata in scena sabato 20 settembre a Piazza Mercato, nel quartiere Pendino.
A conquistare il titolo è stata la squadra di Lavinaio, che, grazie al contributo fondamentale della tifoseria, ha superato in finale il quartiere Soccavo al termine di un torneo vibrante, con partite da 10 minuti giocate a colpi di tecnica e fantasia, secondo un format unico: tutte le 16 squadre partivano da 15 punti, che venivano scalati in base al tipo di gol realizzato dagli avversari — con punteggi più alti per le giocate più spettacolari. A vincere, la squadra che chiudeva il match con il punteggio più alto.
Ma la partita si è giocata anche fuori dal campo: ogni squadra ha potuto contare sul supporto dei propri tifosi presenti sugli spalti con bandiere, striscioni e cori, trasformando ogni incontro in uno spettacolo di passione e appartenenza. Un tifo rumoroso, colorato e instancabile che ha accompagnato i giocatori per tutta la giornata. Una giuria speciale ha valutato creatività e coinvolgimento delle tifoserie, assegnando 3 punti extra in grado di cambiare le sorti delle sfide. A valutare le performance lo storico attaccante della SSC Napoli, Emanuele Calaiò insieme ai Fiusgamer, Davide Moccia e Moonryde, creator e player Red Bull.
«Questa manifestazione mi ha fatto rivivere le sensazioni più autentiche del legame tra una squadra e la sua città. Napoli ha un’accoglienza meravigliosa, vive di calcio e di passione. Oggi i ragazzi non giocano più per strada come una volta, ci sono troppe distrazioni. Eventi come questo servono proprio a far ritrovare quell’atmosfera».
— Emanuele Calaiò
«Questo evento mi ha fatto tornare bambino, quando giocavo la tedesca con gli amici con il palo che mi salvava sempre. Red Bull King d’o Rione è già straordinario e imprevedibile così com’è, ma se volessimo alzare ancora di più il livello di divertimento… si potrebbe aggiungere anche qualche malus: un giocatore in meno o le mani legate ad esempio. Bellissimo anche il coinvolgimento del pubblico, se fossi stato capo tifoseria oggi avrei portato il tamburo e fatto tanto rumore!».
— Moonryde