Il professor Guido Clemente: “Vincere più gare possibili per evitare sorprese”

Il professor Guido Clemente: “Vincere più gare possibili per evitare sorprese”

di Antonio Di Monaco

“Il fenomeno calcio negli ultimi anni, con tutte le evoluzioni da punto di vista sociale ed economico, presenta evidenti riflessi giuridici che debbono essere analizzati, studiati e comunicati con serietà, rigore e trasparenza. Il Napoli di quest’anno? Mancano 25 punti per la matematica vittoria dello scudetto, ma le partite bisogna giocarle e vincerle il più possibile ferma restando la saggezza di Spalletti nello gestire il gruppo e le situazioni connesse”. Lo ha affermato il giurista Guido Clemente di San Luca presentando, nel suo nel suo intervento a Club Napoli Night in onda su Teleclub Italia dalla Pizzeria “Al 22” alla Pignasecca e condotto da Francesco Molaro, la ratio e gli obiettivi della nascita della prima cattedra universitaria italiana specificamente dedicata alla “Giuridicità delle regole del gioco del calcio” che sarà inaugurata lunedì 6 marzo alle 11 al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” a Santa Maria Capua Vetere.
“Se dovessimo far riferimento al Collegio di Garanzia del Coni in merito alle Asl per Juve-Napoli, lì si espresse in maniera ineccepibile – ha spiegato il professore – essendo presieduto dal grande giurista Frattini che purtroppo non c’è più. L’avvocato scelto da Juve è molto bravo, è campano e vive a Roma e potrebbe avere maggiore ascolto, ma credo che sia difficile che la sentenza venga cassata. Il Collegio di Garanzia funziona come la Corte di Cassazione, entra solo nella legittimità ma non nel merito. Se ciò accade, il Collegio rimanda questione a Corte federale che si esprimerà al netto dei vizi di legittimità. Con la Juventus ci sono migliaia di pagine di prova per qualcosa che è stato portato avanti con 7-8 società diverse per tabulas, ovvero c’è scritto che erano state fatte per alterare il bilancio. È questo – ha concluso Clemente – l’elemento probatorio da cui deriva la condanna”.