Il Napoli inaugura il girone di ritorno con una vittoria sofferta quanto importante per la corsa Scudetto. Una perla di Osimhen e la girata del Cholito regalano a Spalletti l’ottavo successo consecutivo al Maradona in campionato, che si traduce con 13 punti di vantaggio sull’Inter, ora seconda in classifica dopo dopo il tracollo del Milan di oggi pomeriggio.
MERET 6.5 – Nel primo tempo – incomprensione con Kim a parte – viene impegnato solamente da Spinazzola a recupero inoltrato e risponde presente. Buon riflesso su Cristante sugli sviluppi di un calcio d’angolo, non può nulla sul tap-in di El Sharaawy.
DI LORENZO 6.5 – Spinazzola prima ed El Sharaawy poi non sono clienti facili, ma alla fine della fiera esce pulito dal duello tutto Nazionale. Mantiene la posizione spingendo meno del solito, anche se in occasione del 2-1 Napoli è lui ad avviare l’azione.
RRAHMANI 7 – Tante chiusure tempestive e consueta lucidità nell’impostazione dalle retrovie. Ad inizio ripresa si immola sulla conclusione a botta sicura di Ibañez salvando porta e risultato.
KIM 6.5 – Rischia la frittata con Meret dopo pochi minuti: quello e un rinvio sbagliato che stava per favorire Dybala costituiscono gli unici due errori della sua partita. Per il resto mangia in testa ad Abraham e a chiunque si presenti nei pressi dell’area partenopea.
MARIO RUI 6.5 – Ripulisce e smista palloni in veste di regista aggiunto. Dai suoi piedi, così come a Salerno una settimana fa, nasce l’imbucata decisiva che porta al vantaggio azzurro (dal 68′ OLIVERA 6 – Entra per dar man forte sulle palle inattive, punto di forza della Roma. Non molla di un centimetro nei contrasti e pressa con grande aggressività).
ZAMBO ANGUISSA 6 – Forse il meno efficace dei suoi, gigioneggia troppo con la palla tra i piedi e risulta abbastanza macchinoso nelle verticalizzazioni. Meglio quando si sposta sulla parte opposta per cercare combinazioni interessanti con la catena di sinistra.
LOBOTKA 6.5 – Mourinho sacrifica Pellegrini in marcatura su di lui e per un po’ funziona, anche grazie ai falli sistematicamente subiti dallo slovacco. Alla lunga la sua qualità viene fuori e il palleggio del Napoli ne giova.
ZIELINSKI 6.5 – In crescita rispetto alle ultime uscite sottotono, resta sempre nel vivo della partita, come nell’azione dell’1-0, fino a trovare il guizzo vincente con l’assist per Simeone nel finale (dal 92′ NDOMBELE s.v.).
LOZANO 6 – Prestazione dai due volti quella del Chucky. Una prima ora di gioco molto positiva, dove fa ammattire Ibañez e serve traversoni a ripetizione, come quello non sfruttato a dovere da Kvara. Poi, però, le note stonate della serata: spreca malamente un contropiede decisivo al 63′ peccando di egoismo, mentre nell’occasione del pareggio capitolino si perde El Sharaawy sul secondo palo (dal 76′ RASPADORI 6 – Sbaglia qualche appoggio di troppo appena entrato, poi sfiora il colpo del KO con un diagonale neutralizzato da Rui Patricio).
OSIMHEN 7.5 – Se all’andata ha fatto un bel gol, quello di stasera cos’è? La sua evoluzione tecnica è ormai sotto gli occhi di tutti. Una presenza costante in area avversaria e allo stesso tempo un perno fondamentale degli schemi offensivi di Spalletti. Sempre più top scorer in solitaria con 14 reti in 16 presenze. Giallo alquanto generoso per “eccesso di foga” dopo un intenso duello fisico ingaggiato con Smalling (dal 76′ SIMEONE 7 – Il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere in rosa. 8 gol tra tutte le competizioni ricavati nei vari scampoli di partita che gli vengono concessi, uno più importante dell’altro. La rete di stasera, oltre ad essere di eccezionale fattura, permette agli azzurri di allungare ulteriormente sulle inseguitrici).
KVARATSKHELIA 6.5 – L’ottavo assist stagionale in campionato è un lampo all’interno di una gara piùttosto complicata, molto simile a quella dell’andata. Sbaglia uno stop decisivo in area di rigore giallorossa: errore che stupisce. In qualche modo, però, lo zampino riesce a metterlo sempre (dal 68′ ELMAS 6 – Gestisce bene la sfera nel traffico e nella frenesia degli ultimi 20 minuti. Non si fa problemi a mettere sul secondo piano le sue doti tecniche quando c’è da difendere e rincorrere).
Lorenzo Liguori