Bellinazzo a CNAN: “Caso Osimhen? Non credo ci saranno problemi”

Marco Bellinazzo ha parlato ai microfoni di Club Napoli All News “Non credo verranno fuori elementi tali da far cambiare idea alla procura”.

Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 ore, ha parlato ai microfoni di Club Napoli All Newssul caso plusvalenze e in particolare la situazione del Napoli con Osimhen.

Il caso è stato già archiviato e quindi se la procura indaga e trova gli elementi tali da dimostrare che il Napoli e Lille, nel caso specifico, si sono messi d’accordo per attribuire valori gonfiati al calciatore oggetto del trasferimento a quel punto potrebbe trasferire gli atti alla Procura sportiva che dovrebbe poi riaprire il filone relativo al Napoli e procedere a giudizio nei confronti del club azzurro”, ha spiegato Bellinazzo.

Il problema è che nel caso della Juventus ci sono state intercettazioni, perquisizioni e indagini meticolose ancora più del normale in quanto la società è quotata in borsa. Nel caso del Napoli vedo difficile questo tipo di approfondimento, mi sembra complicato che venga fatto nei prossimi mesi e che non siano già emersi questi elementi.

“Non credo verranno fuori elementi tali da far cambiare idea alla procura, ci dovrebbero essere ulteriori verifiche che credo siano giuste da fare in modo da togliere i dubbi di qualsiasi tipo. Nel caso del Napoli Parliamo di una singola operazione e non di un sistema”.

Sul futuro del calcio italiano Bellinazzo ha dichiarato: “Il problema del calcio italiano è che noi stiamo assistendo a una tempesta perfetta. Ègiusto che si facciano le indagini si verificano le regolarità però capirete bene che il fatto di avere una squadra come la Juve, che è stata il punto di riferimento del calcio di colore in questi anni, che ora se tutti i giornali del mondo per avere falsificato i bilanci. Io a seri dubbi che ci sia la forza e la cosa imponenza di avere una visione comune per lanciare il nostro sistema calcio nostro movimento che deve fare i conti con realtà che corrono a doppia velocità”.

Articolo di Raffaele Francesco D’Antonio.