Ipogeo dei Cristallini: il tesoro ritrovato della Sanità

Riapre finalmente al pubblico l’Ipogeo dei Cristallini al Rione Sanità, tesoro artistico e architettonico risalente al 1889. Di circa 2300 anni fa, è dunque, questo sepolcro funerario comprendente 4 sepolcri, decorazioni e pitture elleniche in ottimo stato di conservazione.

Ma da chi fu scoperto?

Nel 1889 il barone Giovanni Di Donato volle scavare nella sua cantina per cercare due cose: acqua e tufo. Invece, con grande sorpresa, vi ritrovò un sepolcro con pitture e grande energia mistica. Da allora l’Ipogeo è sempre stato presente nella vita degli abitanti napoletani, del quartiere Sanità, ma non si è più parlato di riaprirlo al pubblico, nonostante ci si aspettasse sempre, con gli anni, un recupero del bene artistico da parte degli enti e della Municipalità.

Ad oggi, proprio grazie al Comune di Napoli, al MANN (Museo archeologico nazionale di Napoli) e alla famiglia Martuscelli, proprietaria dell’Ipogeo, ecco che abbiamo di nuovo la possibilità di farvi parte.  Da studi fatti sullo stato di conservazione, emerge che le pitture elleniche, essendo l’Ipogeo stato chiuso per molto e quindi ben protetto, sono appunto ben tenute e visibili pertanto è chiaramente grande la curiosità dei visitatori che si aspettano di trovarvi qualcosa di unico e raro, dal punto di vista storico e culturale.

Grecia, Napoli, tradizione, pittura, colore, emozione, recupero e valorizzazione dell’arte: parole chiave fondamentali che rivelano una forte volontà degli enti pubblici e degli istituti di restauro e degli ambienti museali di rigenerare una parte di opere storiche importanti che il pubblico necessita di vedere, visitare, esplorare, osservare.

Dal 1 luglio del 2022 sarà possibile accedere all’Ipogeo e al MANN sono invece stati esposti e presentati i reperti ritrovati all’interno di esso. L’ingresso ammonta ad un costo di 25 euro ma vi è possibilità di riduzione della somma mentre per la quantità di visitatori, è preferibile che entrino otto persone per volta.

Un bel traguardo per Napoli, l’arte, l’archeologia e il Rione Sanità.

 

A cura di Teresa Beracci