Editoriale Empoli – Napoli di Diego Marino

Eccoci qua, ore 13.00 di un 25 Aprile qualunque.

Essere addetto ai lavori in questo momento del campionato non è assolutamente semplice ma è la verità, quella da raccontare. Reggere il confronto con i followers, cercare di spiegare le tue motivazioni e difendere il difendibile (anche se veramente poco). Il lavoro del giornalista quindi è semplice quando devi raccontare la parte bella ma quando arrivano le difficoltà e il gioco si fa duro, si può fare la differenza.

Ieri il Napoli ha subito un grave KO esterno ad Empoli e tutti sono subito piombati sui social per accusare, offendere e addirittura minacciare. Ho preferito attendere anche i famigerati Youtuber che non fanno altro che gettare Alcool sul fuoco e alimentare ancor di più questo astio che si è creato ormai attorno alla squadra. Per qualche clic c’è chi è disposto a vendersi la mamma, c’è chi si immerge in un personaggio tralasciando la dignità e c’è chi ci mette la faccia e raccontare la sola verità.

Ieri purtroppo è stata scritta la pagina più brutta del Napoli negli ultimi anni. E’ stata una replica ben fatta di Napoli Verona, l’ammutinamento programmato che ora si chiama ritiro e lo scudetto perso, questa volta non in albergo ma sempre in Toscana.

Ci siamo scagliati contro Insigne quando ha dichiarato di andare al Toronto, abbiamo criticato Ospina, difendendo un grande acquisto (economicamente parlando) come Meret. Inveito contro Lozano preferendo Politano. Cavolo c’è Anguissa ma dopo la Coppa d’Africa non è più lui. Però abbiamo ritrovato Lobotka, Mertens è la storia del Napoli e Fabian che per l’ennesima volta non tira ma la passa a Mario Rui.

Perchè non avere 11 Rui, almeno hanno grinta e si può lavorare sulla tecnica. Li farei giocare a rugby per far capire loro il vero contatto fisico. 

Questo campionato era iniziato proprio come comanda il DIO, seguendo una citazione di una grandissima commedia. Ad un certo punto invece è cambiata la musica, il direttore d’orchestra non è riuscito più a gestire gli orchestranti.

Siamo stati capaci di perdere autostima e di far diventare il nostro fortino, un elemento non inespugnabile da tutti.

Fuori casa però il Napoli è davvero forte, probabile che si soffra la presenza del troppo pubblico al Maradona.

Ma stiamo scherzando? giochiamo senza pubblico e non va bene, giochiamo con il 100% di capienza e nemmeno va bene. La conclusione è una e veramente semplice, questa squadra non ha gli attributi per poter competere ad alti livelli e non ha assolutamente la capacità di gestire momenti di alto stress.

Probabilmente e ne sono certo almeno secondo la mia idea che la colpa può essere attribuita a tutti, nessuno escluso. La società però deve rispondere della cattiva gestione dei calciatori e dei vari momenti di difficoltà dove non è intervenuta. La difficoltà e la negazione della comunicazione con il mondo esterno, il rapporto sempre più gelido con il mondo dei media e i vincoli che girano attorno alla società sono davvero tanti e ciò crea una CATTIVA COMUNICAZIONE e tanti clickbait.

Ora basta è arrivato il momento di crescere, c’è bisogno di una rifondazione. Ripartiamo da chi ama veramente questa maglia, I TIFOSI, facciamo sì che le due parti si avvicinano e iniziamo con chi vuole restare per onorare IL NAPOLI!

Ritornando invece alla partita di Empoli, credo che non ci sia altra parola che possa descrivere al meglio questa situazione, VERGOGNA! Vergogna perchè c’erano tifosi provenienti da Napoli con sacrificio. 

Vergogna perchè c’è chi paga anche da casa per vedere le partite e non merita ciò.

Vergogna perchè gli addetti ai lavori sono arrivati fin lì e devono raccontare questo scempio.

Vergogna perchè noi siamo il Napoli e devi saper gestire a 10 min dalla fine un doppio vantaggio.

Vergogna perchè allenatore e presidente non si possono accusare a vicenda.

Vergogna perchè questo ritiro è vergognoso, come anche il comunicato del Napoli.

Ora basta , blindiamo il quarto posto e l’anno prossimo si inizia da capo.

Diego Marino