Mazzarri: “Proviamo a battere il Siena, poi le somme si tireranno a fine stagione”

CASTEL VOLTURNO. L’aria che tira in sala stampa non è delle migliori, a Castel Volturno – casa azzurri – è ancora tanta la delusione per la gara col Bologna, per quel che poteva essere e che difficilmente sarà, per una vittoria mancata che avrebbe tinto d’azzurro – per il secondo anno consecutivo – le note di una musichetta continentale entusiasmante per Napoli e il Napoli. La speranzella qualcuno la cova di nascosto senza farlo notare, in una pazza corsa quasi a perdere per il terzo posto potrebbe accadere di tutto e non sarebbe uno scandalo se proprio sul filo di lana le concorrenti perdessero l’autobus diretto per gli spareggi Champions.

Sulla carta l’Udinese potrebbe cadere a Catania come la stessa Lazio non dovrebbe avere vita facile contro l’Inter, ma meglio non pensare agli altri e concentrarsi sul Siena per «dare la soddisfazione finale ai nostri tifosi in una stagione che deve essere considerata comunque positiva fin quì e che in ogni caso potrebbe essere ancora meglio dopo la finale di Coppa Italia», parola di Mazzarri. Per il mister il Napoli non deve fare calcoli ma esclusivamente «pensare a battere il Siena e vi assicuro che non sarà impresa facile visti i precedenti con la formazione di Sannino tra campionato e Coppa Italia. Dovremo esser bravi a non commettere gli errori commessi a Bologna che ci hanno tagliato le gambe soprattutto dopo il 2-0 per loro». Problema di concentrazione? «In una stagione dove si giocano cinquanta gare tra campionato e coppa è normale che la concentrazione possa calare, non eravamo abituati a lottare su tre fronti, abbiamo fatto esperienza e se posso fare un bilancio nelle tre competizioni non posso che essere soddisfatto per quanto siamo riusciti ad esprimere. Inoltre abbiamo una finale di coppa Italia da giocare e prima di fare bilanci aspettiamo la fine della stagione».

Nella settimana delle polemiche e della delusione non poteva mancare l’argomento mercato e soprattutto l’ormai tormentone Lavezzi, ma come al solito il mister taglia corto e si limita a parlare di calcio: «Lavezzi si sta impegnando come non mai in questi giorni come tutti quei calciatori che vogliono ritornare tra i titolari dopo un periodo tra l’altro forzato di panchina. Gli ho spiegato le ragioni di queste sue assenze dal gruppo dei titolari e fatto capire che se non si sente al 100 per 100 è rischioso mandarlo in campo. Di altri discorsi non mi interessa, di mercato con i calciatori non parlo e tantomeno le voci di questi giorni stanno distraendo i ragazzi che sono concentratissimi per la partita col Siena di domani e per la finale di Roma. Poi a fine stagione si tireranno le somme e si parlerà, al momento opportuno, anche di mercato».

Da Lavezzi a Mazzarri il passo sembra breve e denominatore comune sempre il mercato: «Io ho un contratto per un altro anno e intendo rispettarlo, poi è chiaro che a fine anno ci confronteremo con dirigenti e presidente per fare un bilancio. Io garante del progetto Napoli o manager alla Ferguson? Nel calcio gli allenatori sono sempre in discussione, basta vedere il caso di Luis Enrique alla Roma per capire che noi siamo dei precari e soprattutto schiavi dei risultati. Se dopo tre sconfitte consecutive come ci è capitato ultimamente ne fossero seguite altre probabilmente sarei stato anche io in bilico, per questo bisogna sempre procedere step dopo step. Per quanto concerne la figura del manager – Continua Mazzarri – io mi sentirei anche pronto per questa figura anche se in Italia è difficile che ad un allenatore venga affidato un budget per fare una squadra».

Tutto in 90′ solo che domani il destino no sarà nella mani del Napoli che dovrà vincere e sperare per entrare di nuovo nell’Europa che conta. Ma il mister pensa solo al Siena e ai problemi di formazione tra infortuni e squalifiche: «Pensiamo a vincere domani, avremo problemi di formazione visto che Gargano stanotte non è stato bene . Se dovesse essere indisponibile avremmo seri problemi a centrocampo. Campagnaro è ancora in forse, più tardi vedremo le sue condizioni». Si dice che la speranza sia l’ultima a morire, serve una vittoria poi il resto si deciderà al Cibali e all’Olimpico.