A Capodimonte il genio di Luca Giordano

La mostra “Luca Giordano. Dalla Natura alla Pittura, a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitello, resterà aperta fino al 10 gennaio 2021, al Museo e Real Bosco di Capodimonte ed è dedicata allo storico dell’arte Ferdinando Bologna, nato abruzzese e vissuto da cittadino onorario di Napoli, morto il  4 aprile dell’anno scorso, a 94 anni.

La mostra si è realizzata grazie all’idea di Sylvain Bellenger, attuale e dinamico direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e di Christophe Leribault, direttore del Petit Palais di Parigi, dove si è tenuta la prima mostra dal titolo Luca Giordano: Le triomphe de la peinture napolitaine, dal 14 novembre 2019 al 23 febbraio 2020 che, unitamente alla mostra su Vincenzo Gemito, ha terminato “la stagione napoletana” dell’autunno 2019 a Parigi.

La mostra è realizzata insieme con l’associazione Amici di Capodimonte Onlus, si manifesta in dieci sezioni con più di novanta opere esposte, delle quali molte provenienti dagli importanti musei e istituzioni estere come il Louvre di Parigi , il Prado di Madrid, Patrimonio Nacional del Palacio Real di Madrid – Fondazione Santamarca, Collegio universitario di  Madrid e altre, oltre alle italiane: Palazzo Abatellis, Pinacoteca nazionale di Bologna, Musei civili di Vicenza e, in particolare, le istituzioni napoletane quali: Complesso dei Girolamini; Curia di Napoli; Museo e Certosa di San Martino; Museo Duca di Martina; Museo del Tesoro di San Gennaro; Pio Monte della Misericordia; Società italiana di Storia Patria e molti altri ancora.

Luca Giordano è indubbiamente il più grande pittore napoletano del ‘6oo, certo il più prolifico con migliaia di disegni, dipinti e affreschi al punto che fu soprannominato “Luca fa presto”.

L’ultimo dei maestri napoletani che viaggia moltissimo.

Da giovane soggiorna a Roma, dove osservando intorno a sé, disegna tutto, spazia da Raffaello a Caravaggio, ma la sua più grande aspirazione è quella di eguagliare i maestri del Rinascimento veneto, quali Tiziano e Tintoretto transitando per il Veronese, che ha imparato ad ammirare attraverso i suoi riferimenti: Ribera e Mattia Preti.

Dalla fine degli anni ‘660, Luca Giordano si costruisce una fama sul mercato veneziano. Luogo difficile e molto competitivo. In seguito il valore di Luca Giordano si diffonde così rapidamente, oltre i confini del Vicereame spagnolo del sud Italia, che il pittore è chiamato a Firenze, ove giunge per la prima volta nel 1682 .

Grazie ai suoi numerosi viaggi, il pittore diventa l’artista napoletano più importante e conosciuto, tanto che nel 1692 è chiamato a dar prova del suo talento in Spagna, dove si fermerà per dieci anni. Sarà nominato pittore del re e realizzerà un’incredibile quantità di quadri e di affreschi.