Stella Rossa 2006: la bellezza del calcio popolare

Cosa può nascere da un gruppo di ragazzi iscritti al primo anno di università, appassionati di calcio e con l’obiettivo primario di creare aggregazione, se non una squadra di calcio popolare? Era il 2006 quando, a Napoli, ebbe origine la Stella Rossa, un movimento sportivo e sociale, che rifiuta ogni logica economica e finanziaria e si ispira ai valori del calcio romantico di una volta.

La squadra vede muovere i primi passi al torneo interfacoltà, quando, in gruppo, si raggiungevano i campi di terreno e ci si divertiva nelle fredde serate d’inverno.

“Sin dall’inizio non eravamo mai soli”, spiega l’ex capitano Alessandro Colandrea, oggi allenatore della squadra. “Già dalle prime partite sul campetto di calcio a 8, venivano a supportarci venti, trenta tifosi, ed ogni volta aumentavano sempre di più”. Per chi ha partecipato ai tornei universitari lo sa che non è roba da poco.

L’entusiasmo aumentava sempre più, e divenne così forte che nacque anche una nuova squadra dell’università Orientale, che prese il nome di Partizan, in onore del derby serbo. Durante una partita di torneo tra le due, giunsero al campo addirittura 100 tifosi per assistere alla gara. Tra i due gruppi, da sottolineare, vi era un forte legame di amicizia.

La svolta ci fu quando la Stella Rossa decise di trasformarsi in una squadra da calcio a 11. “Gli sforzi economici per l’iscrizione al torneo furono minimi, perché bastò organizzare una festa nei nostri Centri Sociali. Questa ci portò circa 5mila euro in una sola serata”. In città esplose il fenomeno dei rossostellati, ed ad ogni partita sugli spalti si cantava e si festeggiava, sempre con più forza.

La vittoria in Coppa e la promozione in Seconda Categoria

Il primo anno di Alessandro nelle vesti di mister fu magico. La squadra vinse la Coppa di Provincia di Terza Categoria: “Fu una storia magica. Arrivò l’avviso del campo scelto per la finale. Era lo stadio Vezzuto-Marasco di Monte di Procida. Ho vinto, pensai. Era la mia città, era lì che avevo mosso i miei primi passi. Era il mio primo anno da allenatore ed era la prima finale della Stella Rossa: coincidenze degne di una favola”. La squadra giocò contro il Cicciano, che si presentò al campo senza tifosi. Lo stadio, invece, era colorato di bianco, rosso e nero. Si contavano circa 150 della Stella Rossa, e alcuni portarono i tamburi per sostenere i ragazzi. I rossostellati si imposero per 4 a 0.

La Coppa li portò in Seconda Categoria. “Nell’anno 2016/17 eravamo primi fino a gennaio, contro ogni pronostico – sottolinea il mister – ma ci furono degli infortuni importanti e iniziammo a cedere, tant’è che concludemmo, per pochissimi punti, fuori dai play-off. Fu un anno comunque importante”.

La stagione successiva siede sulla panchina Giorgio, altro ragazzo del gruppo universitario storico. La scelta del nuovo allenatore fu semplice, come spiega Alessandro, che dedicò il suo tempo agli studi e ai corsi per diventare allenatore. “Da noi le decisioni vengono prese in maniera autogestita, perché la politica che adottiamo è quella di costruire dal basso, orizzontalmente. Erano tutti d’accordo, perché la parola di uno vale quanto la parola di un altro. Il nostro modello decisionale è quello assembleare. Si sceglie insieme, chiacchierando”.

Negli ultimi anni c’è stato un ringiovanimento nel gruppo, perché alcuni dei ragazzi hanno iniziato a lavorare, e altri hanno messo su famiglia. Quasi tutti questi, però, continuano a seguire la squadra. “Chi è venuto a giocare con noi ci è rimasto fino a quando non ha smesso definitivamente. È questo il nostro modo di intendere lo sport. Questo significa realmente essere una famiglia. Col ricambio generazionale e con l’avvento del Covid, ci si è allontanati un po’. Mancano gli spalti, così come il tifo e gli striscioni allo stadio”.

Il boato per la promozione in Prima Categoria

Al terzo anno di Giorgio, la Stella Rossa vince la finale playoff di Seconda Categoria. Ciò che ha trascinato i ragazzi al successo è stato il gruppo solido ed unito. Chi entrava ed chi usciva dal campo dava il 300%, forte del pubblico caldo. “Grazie al posizionamento in classifica e al tifo assordante degli spalti, pareggiammo 2-2 con una punizione al 90esimo. Esplose tutto. Sul web girano ancora video e audio dei boati dopo il gol”.

Il primo anno di prima categoria non fu semplice. Gli uomini in squadra rimasero gli stessi, e si galleggiava tra le zone basse della classifica. Il campionato, poi, fu stoppato dal Covid. Intanto Giorgio andò via e la squadra tornò ad essere allenata da Alessandro Colandrea.

Si ricomincia!

Finalmente però, il 27 settembre scorso, è ripartito il torneo. Alla prima di campionato, la Stella Rossa perde in trasferta contro la Città di Mungano per 3 a 1. Il 3 ottobre, invece, i rossostellati si impongono per ben 5-2 contro l’Interpianurese. Come si legge dal post Facebook della pagina ufficiale: ”Finalmente torniamo a vivere le emozioni di una vittoria nel nostro campo, in questa domenica di sole e sport. Un 5 a 2 netto che regala ai ragazzi di Mr. Colandrea 3 punti importanti ed una fondamentale iniezione di autostima”.

Nell’ultima sfida contro Rinascita Casavatore, grazie al gol di Figliolia e alla doppietta di Formisano, la Stella Rossa porta a casa la vittoria per 1-3.

Sono tornati i tifosi sugli spalti, ed è iniziata una nuova era per i rossostellati. Noi ci accodiamo al loro entusiasmo, e come amano “urlare” sotto ogni comunicato: Adelante Stellarò!