La rubrica medica: dolore al ginocchio? La parola al dottore

La rubrica medica

La rubrica medica: l’appuntamento a tu per tu con la salute. Dolore al ginocchio? La parola al dottore: ne spiegherà le cause e la corretta terapia

La rubrica medica- Parliamo del fatidico dolore al ginocchio o per meglio dire della sindrome femoro rotulea.  In tanti possono dire di soffrirne e per spiegarne le cause e la corretta terapia, la parola va al dottore in fisioterapia, oltre che osteopata, posturologo , chiropratico e agopuntore Luciano Salierno, titolare del CMF (centro medico fisioterapico) di Pomigliano d’Arco. 

In primis, il dottore specifica che, la sindrome femoro rotulea, definita come un dolore retrorotuleo o perirotuleo , deriva da cambiamenti meccanici e biochimici dell’articolazione e va ben distinta dalla condromalacia, vale a dire, una degenerazione o una lesione della cartilagine della rotula. I pazienti manifestano una precisa sintomatologia: dolore anteriore al ginocchio. Generalmente si presenta con l’attività, e tende poi a peggiorare con movimenti quali scendere le scale o camminare in discesa; il dolore può poi peggiorare ulteriormente, assumendo una posizione seduta prolungata.  La domanda che forse sorge più spontanea, però, è relativa alla causa del problema e poi, al suo trattamento.

Le parole del nostro fisioterapista sono chiare e precise. La rotula si articola con il femore e scorre in una sorta di solco mentre si compiono dei movimenti di estensione e flessione. Proprio durante gli stessi, la rotula può, oltre che scorrere in alto e in basso, ruotare e scivolare lateralmente. Ciò, genera contatti in diverse zone, sia della rotula che dei condilli femorali. E proprio i ripetuti contatti in queste aree, associati ad un cattivo allineamento della rotula sono le più probabili cause. In merito al trattamento, invece, il fulcro riabilitativo è il riequilibrio muscolare dell’apparato estensore o meglio di tutto l’arto inferiore e il bacino. Risulta fondamentale per il terapista, valutare l’equilibrio muscolare e il controllo attivo delle articolazioni dell’anca e della caviglia. Infine per portare il paziente verso una miglioria , ci si servirà della terapia manuale, dell’allungamento dei muscoli più rigidi e di varie terapie fisiche, oltre che di un allenamento funzionale in palestra.