Individualismo a scapito del bel gioco? Contano i tre punti a Genova

SSC Napoli. Escono i primi nomi per quanto riguarda il reparto offensivo

Prosegue la lunga scia di risultati positivi in casa Napoli, interrotta solo dalla discutibile sconfitta allo Stadium. I 20 punti di vantaggio in classifica, non si traducono in una partita facile per gli azzurri, visti i numerosi interventi che costringono Audero a non riposare tra i pali, specie al 54’su Ruiz e Insigne. Ma partendo dai primi minuti, la Samp sceglie di non andare al pressing asfissiante, così ne approfitta Zielinski con un collo sinistro su rimbalzo, ma la palla va fuori. Neanche Insigne e Osimhen riescono subito a trovare la giocata giusta, il primo, commettendo fallo di mano, il secondo, respingendo con la schiena. Ma comunque è il Napoli a costruire, mentre la Samp si rende appena poco pericolosa con qualche cross (Gabbiadini 8’; Candreva 15’). Politano, Ruiz  e Di Lorenzo creano il triangolo giusto sulla destra. Ma Thorsby è pur sempre alto 1,90 m e non molla un attimo Fabian. Al 25’ i blucerchiati provano a sbloccare lo 0-0 su una punizione nata da fallo di Manolas, ma Candreva spara alto sulla traversa.  Al 35’ il possesso palla dà ragione ai partenopei (63% contro 47%) e infatti arriva il gol: un gran rasoterra di Ruiz, nell’angolo dove il portiere non sarebbe mai potuto giungere. La rete è la sua terza della stagione, dopo un lunghissimo periodo buio segnato dal Covid. L’entusiasmo sale, e Politano vuole metterci il suo, ma sporca un buon cross con una deviazione. Poi tutti negli spogliatoi. Al 46’ un dubbio cartellino giallo penalizza Koulibaly. Intanto il folletto belga si riscalda a bordocampo e incita i compagni preoccupati in area centrale. Siamo al 51’, quando la doppietta non riesce a Fabian, che tira troppo alto. Fortunato Colley, perché sebbene si impappini, evita comunque l’autorete. Al 67’esce il 38enne Quagliarella per il 26enne Keita. Il tiro a giro di Insigne, in questa partita, non è incisivo. Ospina a terra, dolorante dopo lo scontro  con Gabbiadini, sembra voler essere sostituito, ma poi resta. Un minuto dopo i cambi azzurri (Lozano per Politano; Mertens per Zielinski), Thorsby segna quatto quatto, salvo poi vedersi annullare il gol per una gomitata di Keita su Ospina, che non era stata vista dall’arbitro Valeri. Dopo una notizia buona, si sa…c’è sempre l’altra cattiva, così il Napoli dovrà fare a meno di Lozano contro l’Inter, già diffidato e ammonito al 78’. Mertens sbaglia di testa (82’) e intanto Ranieri prova ad acciuffare il pareggio con una doppia sostituzione: fuori Jankto e Damsgaard, dentro Verre e Leris. Ma Osimhen non se n’era stato certo a guardare sino a quel momento, e all’87’infila nella rete su verticalizzazione di Mertens. Un gol prezioso, in una gara che non era affatto ancora chiusa e che premia la scelta coraggiosa di Gattuso. I giusti sei minuti di recupero (persi tra Var e infortuni) non modificano le sorti del match.

 

Nina Panariello