Questa Ztl “s’ha da fare”, parola di Sindaco.

“Lasciate ogni speranza voi che entrate” nella città della Ztl, a meno che non possediate i permessi necessari per la libera circolazione in centro. Non importano i problemi di viabilità e le proteste dei commercianti e dei titolari di attività commerciali penalizzati oltremodo dalla chiusura al traffico ordinata dal Sindaco. Non contano le lamentele dei cittadini che si vedono costretti a percorrere un vero e proprio campo minato prima di far ritorno a casa dopo una giornata di lavoro, e non interessano all’Amministrazione nemmeno i disagi per i pendolari che ogni giorno raggiungono da ogni luogo della regione il capoluogo partenopeo per lavoro o studio. Non si ritengono importanti nemmeno gli altri problemi della città: per il momento il vero interesse sembra essere la Ztl, tutto il resto non conta! Questa Ztl – per lungomare e zona Chiaia in primis – è, così pare di intuire dalle parti di Palazzo San Giacomo, indispensabile e imprescindibile, in poche parole “s’ha da fare”.

Che questo fosse il cruccio o il capriccio del primo cittadino partenopeo e della sua rinnovata amministrazione era evidente, e le parole del sindaco – ultime sull’argomento – non lasciano dubbi e assumono il carattere dell’ufficialità: “La pedonalizzazione del lungomare Caracciolo – Parthenope ela Ztl di Chiaia sono due aspetti irrinunciabili della nostra agenda di governo della città – esordisce De Magistriis – in virtù del grande successo di partecipazione dimostrato dai cittadini e delle cittadine. Per questo motivo ho dato mandato all’assessore Donati di prorogare il provvedimento attuale fino a fine maggio, al fine di sfruttare questo mese di tempo per portare avanti il progetto definitivo della pedonalizzazione di tutto il lungomare, nonché il mantenimento della Ztl con eventuali modifiche, prevedendo il coinvolgimento della municipalità interessata ed il confronto con le associazioni di categoria del mondo del commercio e della ristorazione. Una decisione che ho già comunicato all’assessore Narducci e al generale della Polizia Municipale Sementa al fine di adottare tutti i provvedimenti necessari per la migliore riuscita del piano”.

Per un ex magistrato usare misure dure e impopolari forse non è difficile,  ma i cittadini non sono paragonabili ad imputati tantomeno possono rappresentare la schiera dei “cattivi” di fronte alla legge. A volte servirebbe forse maggiore diplomazia e buon senso nelle decisione da adottare ma solo il tempo potrà dirci se gli attuali provvedimenti porteranno benefici ai napoletani. Per il momento il malessere è elevato e il coro di proteste si ingigantisce giorno per giorno, speriamo che queste scelte diano ragione al nuovo sindaco e che la città possa al più presto risvegliarsi da un torpore che la tiene in ostaggio da troppi anni.