Più un punto guadagnato che due persi

Gli azzurri tornano a casa con un solo punto: è 1-1 contro l’AZ Alkmaar. Il Napoli è primo nel girone con 10 punti. Dietro seguono gli olandesi e il Real Sociedad, fermi ad con 8.

Possiamo parlare di un punto d’oro, perché il Napoli ha rischiato di uscirne con zero. Brutta, bruttissima partita, in un campo però non semplice. La forte pioggia non ha aiutato gli uomini di Gattuso, che sembravano pattinare e correre sulle punte dei piedi per non scivolare.

Gli azzurri scendono in campo con il 4-3-3: Ospina tra i pali, Maksimovic e Koulibaly centrali con Di Lorenzo e Ghoulam terzini. Un centrocampo formato da Bakayoko, Fabian e Zielinski. Mertens avanti, supportato da Politano ed Insigne.

In fase difensiva, gli azzurri vedono i due esterni d’attacco tornare dietro per coprire il centrocampo, ed uno delle due mezzali a supporto di Mertens: 4-4-2.

La partita si sblocca al minuto 5, con uno scambio sulla destra tra Politano e Fabian. Quest’ultimo crossa e trova il piede di Mertens: 0-1 nel gelo olandese. Il belga ci riprova qualche minuto dopo con un tiro volante che però non centra la porta.

Al 19esimo, un tiro in area di Aboukhlal obbliga Ospina al miracolo. Poi ancora AZ.

Il gol dell’Alkmaar arriva al 52esimo: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Koopmeiners calcia al volo e colpisce Martins Indi. L’ex Porto insacca a pochi metri.

Poi rigore per i padroni di casa sei minuti dopo. Bakayoko non frena la propria corsa e frana sul giocatore avversario. Per fortuna Ospina indovina l’angolo e salva gli azzurri.

Al 75’ Petagna sciupa una grande occasione. È solo davanti al portiere quando vede crossare Mario Rui, ma il suo colpo di testa è goffo, e non inquadra i pali. All’81esimo, infine, Lozano spreca un filtrante delizioso di Demme. Il messicano, in contropiede, è solo contro il portiere, ma non riesce a superarlo in velocità.

La partita del Napoli è stata brutta, a tratti snervante. L’atteggiamento presuntuoso dei calciatori è un serio problema adesso. Dal musone di Insigne, come dice Gattuso, al menefreghismo di Lozano, che entra a 2/3 di gara e di pressare non ci pensa proprio. Dall’egocentrismo di Petagna, che prova il dribbling tra 3 calciatori anziché passarla veloce e ripartire, alla superficialità di Koulibaly, che in alcuni momenti della gara è irriconoscibile.

Questi atteggiamenti non sono una novità. La squadra è disunita, ma non bisogna dare le colpe al mister. Manca forse la figura da leadership degli anni passati, come quella di Hamsik, Reina o Albiol?

Lorenzo Insigne deve prendere la squadra sulle spalle, incoraggiarla ed unirla. Ha le capacità e deve farlo!

Salvatore Esposito