Parola ai medici di Napoli: asintomatici, indifferenza politica e possibile lockdown

Sabato mattina, durante la manifestazione all’esterno dell’Auditorium dell’Ordine dei Medici, è stato chiesto il parere esperto sulla questione Covid-19 ad alcuni medici, rappresentanti del movimento “Ordinatamente”. Il motivo della loro importate protesta è che l’Ordine dei Medici di Napoli ha indetto elezioni in presenza per l’aggiornamento del Consiglio Direttivo. Ciò coinvolgerà 25 mila medici della provincia. I medici, dunque, chiedono insistentemente di poter votare online, nel rispetto della propria salute.

Savio Pandolfo, medico in formazione in urologia, denuncia la noncuranza politica e spiega la posizione dei medici rispetto ad un possibile lockdown.

Possiamo dire che non è stato attuato nessuno intervento dopo il lockdown?

Assolutamente no. Non ci siamo preparati per la già denunciata “seconda andata”. Tutti sapevamo, ma la si sta affrontando con l’impreparazione della “prima ondata”. Non c’è stata la lungimiranza di studiare un piano a lungo termine. Siamo obbligati a sottrarre posti ad altre patologie per destinarle al Covid. Le persone, se non muoiono per Covid, muoiono per altre patologie”.

Qual è il punto di vista dei medici sul possibile lockdown?

Se non ci prepariamo a piccoli passi con una grande organizzazione, non andando a costruire dei grandi centri da destinare unicamente al virus, incorriamo nella deficienza di diverse piccole strutture. Facendo un esempio: se al Policlinico ci sono 15 edifici e in ognuno di questi sono presenti 3 o 4 posti Covid, si determina l’inefficienza di quell’edificio. Se di questi 15 edifici, ne dedicassi interamente 3 o 4 al Covid, farei sì che anche gli altri possano funzionare. Il nostro punto di vista, dunque, è molto complesso. Arrivati ad un certo punto è inevitabile, ma non è quello che vogliamo”.

Francesco Bara, medico in formazione in medicina generale, evidenzia una questione importante sugli asintomatici:

Uno dei più grandi problemi iniziali di questa seconda fase della pandemia è stata quella di ricoverare i pazienti asintomatici, sani e senza alcun sintomo. Questo ha portato ad una saturazione veloce della maggior parte dei posti dedicati al Coronavirus. Si sta decidendo che bisogna curare a casa, con una quarantena, questi pazienti. Bisogna riservare i posti letto solo ai pazienti gravi!

La probabilità di contagio dell’asintomatico non può essere espressa in percentuale, ma la carica virale è più lieve. Una questione a cui prima si dava poca importanza è che esistono persone sane e adulte che, con un buon sistema immunitario, potrebbero anche non positivizzarsi a contatto con un infetto. Bisogna però salvaguardare le persone a rischio, come gli anziani e i fragili”.

Infine, Salvatore Sannino, medico di Napoli, torna sulle motivazioni della protesta:

In un contesto in cui tutta la società sta fermando le proprie attività, coloro che rappresentano i medici, ossia l’Ordine dei Medici, commette una leggerezza del genere? È imperdonabile. Un medico che si contagia qui ha la possibilità di trasformarsi in untore per tutti i suoi pazienti. Ma siamo certi che il prefetto, il Sindaco di Napoli e il Presidente della Regione non faranno passare tutto ciò. Se avverrà sarà responsabilità di ognuno di loro. Ci chiediamo qual è la finalità? È gravissimo. Una poltrona non può valere una vita! I medici hanno sacrificato il loro tempo libero e la loro salute!”

Salvatore Esposito