Somma Vesuviana. Siamo Sommesi: “Ecco come utilizzare l’ex Simmons e perché”

C’è bisogno di fare chiarezza sulla questione della sede operativa dell’ex società Simmons, ormai inutilizzata da circa vent’anni. L’ex fabbrica di materassi, sita in via Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana, è attualmente investita da una manifestazione d’interesse. Come si legge dal sito ufficiale del Comune, attraverso una manutenzione straordinaria – senza togliere né aggiungere nulla – lo scopo è recuperare e valorizzare il complesso immobiliare, acquistato all’asta dal Comune stesso in seguito al precedente fallimento. Da allora, la struttura non è stata quasi mai utilizzata.

L’attuale amministrazione Di Sarno ha deciso di riutilizzare l’immobile formulando, appunto, una manifestazione di interesse per realizzare una zona commerciale anche a servizio del pubblico che partecipa alle manifestazioni sportive. Si fa presente, infatti, che proprio qui sorgono lo stadio Felice Nappi, una pista da pattinaggio e dei campi da tennis.

L’ex Simmons fu costruita negli anni ‘60, quando l’allora Sindaco Francesco De Siervo, rilasciò una licenza edilizia per la costruzione di quest’immobile industriale, che non ricevette mai il parere della Soprintendenza.

«Proprio in quel periodo, Somma Vesuviana fu investita dal vincolo della soprintendenza e così l’immobile non ha la “famosa” autorizzazione paesaggistica.» Spiega il consigliere di maggioranza, Giuseppe Nocerino. «Prima di parlare, Siamo Sommesi ha approfondito il discorso storico e la fattibilità del progetto. Nel periodo dell’amministrazione del Sindaco Vincenzo D’Avino, ci fu la proposta di realizzazione in tale impianto un Palazzetto dello Sport. Purtroppo, però, fu rispedita al mittente, proprio per la mancanza del parere della Soprintendenza, condizione di legittimità urbanistica indispensabile. Sempre per questo motivo, nonostante l’idea, gli uffici tecnici di Somma Vesuviana fino al 2013-14 non hanno mai avuto la possibilità di avere un finanziamento, un mutuo o una qualsiasi fonte economica da Enti sovraordinati, per mancanza di requisiti di legge»

Senza autorizzazione paesaggistica, dunque, il Comune di Somma Vesuviana non ha mai potuto ottenere finanziamenti e si è dovuto ingegnare per proporre altre alternative, che fossero fonte di attrazione, ma anche di crescita del piano socio-economico della Città. Da qui la manifestazione d’interesse aperta agli imprenditori che possono considerare l’investimento su quest’immobile. L’intenzione è integrare il polo commerciale nel circuito sportivo, attraverso un intervento di sola manutenzione straordinaria, senza alterarne le volumetrie, quindi senza nessun coinvolgimento della Soprintendenza. L’alternativa per fare un progetto diverso da quello ora pensato, sarebbe abbattere e costruire ex novo con un dispendio economico che renderebbe oneroso e duplicherebbe l’onere e la spesa. La consapevolezza maturata, invece, è quella di dover riutilizzare al più presto l’immobile a servizio di attività già presenti.

«In tutti i più bei complessi sportivi c’è una zona di tipo commerciale, attenzione, non industriale ma commerciale. Quello che vorrei far capire ai cittadini è la chiara volontà non solo di riutilizzare un bene abbandonato da oltre 20 anni nel più breve tempo possibile e senza spese che non verrebbero supportate da finanziamenti esterni, ma che questa struttura può andare a mettere in luce la cultura e la bellezza legata ai prodotti tipici del territorio.» Commenta il Presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Sommese. «Oggi, noi di Siamo Sommesi insieme a tutta l’amministrazione Di Sarno, stiamo lavorando per dare alla città non solo un polo sportivo, ma soprattutto un rilancio dell’economia, dove lo sport abbracci il moderno intrattenimento e le attrattive commerciali. Non sprechiamo quest’importante occasione con inutili e sterili polemiche.»

MAURO DI MARO