Altofest da Napoli approda a Malta grazie alla Fondazione Valletta 2018

Altofest – international contemporary live arts festival, alla soglia della sua VII edizione, viaggia oltremare e approda a Malta, su invito diretto della Fondazione Valletta 2018.
Il progetto, sintetizzato dal motto “Dare Luogo”, consiste nell’attivare pratiche artistiche innovative che coinvolgono il territorio e gli artisti internazionali, puntando sulla partecipazione diretta dei cittadini ai processi culturali, innestando l’azione artistica nell’architettura socio-urbana ed umana in cui agisce.
Per tali caratteristiche è stato scelto dalla Fondazione Valletta 2018 e coinvolgerà diverse aree del territorio maltese per un mese intero, in occasione di Valletta 2018, Capitale europea della Cultura.

Con Alofest Ta’Malta (trad: Altofest di Malta)” raccontano i due direttori artistici, Anna Gesualdi e Giovanni Trono, “vogliamo inaugurare un appuntamento internazionale e multiculturale, in sinergia con Altofest di Napoli, e generare un nuovo modo di pensare al ruolo dell’arte contemporanea nella società. Attualmente siamo stati convocati a Malta per un periodo di ricerca e studio sul territorio, per attivare processi necessari alla realizzazione di Altofest Ta’Malta. Il progetto sarà articolato in diverse fasi, ciascuna delle quali sarà accuratamente documentata. L’obiettivo è lasciare una traccia visibile, segnare un’esperienza e garantire una continuità al progetto, in modo che possa andare avanti anche oltre Valletta 2018.

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Il progetto di Altofest Ta’Malta sarà curato da TeatrInGestAzione, il collettivo artistico che ha ideato e che porta avanti il progetto Altofest dal 2011 a Napoli.

“Siamo davvero orgogliosi che il nostro lavoro trovi finalmente un riconoscimento e gli sia dato uno spazio in una manifestazione così importante come La Valletta Capitale europea della cultura 2018. Se si pensa che nella nostra stessa città, portiamo avanti il nostro progetto: un festival di teatro e arti performative internazionale, senza aver mai avuto il minimo supporto dalle autorità locali. In sei anni di vita, quasi sette, Altofest ha vissuto e ha prosperato nella più totale noncuranza di quelle persone che, invece, avrebbero il compito di riconoscere e valorizzare la cultura, e sto parlando, ovviamente del sindaco, degli assessori, del Presidente della Regione. Nessuno di loro, seppure regolarmente invitato, ha mai ritenuto di doversi nemmeno affacciare, per capire che cosa fosse Altofest. Ad ogni modo, noi ci siamo ancora e abbiamo intenzione di continuare per la nostra strada e far crescere Altofest a Napoli e portarlo sempre più in Alto!”.

Durante la sua VI edizione, a luglio 2016, gli operatori della Fondazione Valletta 2018 sono stati ospiti del festival, e l’esperienza da loro vissuta li ha talmente entusiasmati da indurli a  chiamarci come curatori di un’edizione speciale di Altofest per la programmazione di  Valletta Capitale europea della Cultura 2018.

Per un mese intero, nel 2018, i cittadini di diverse zone di Malta ospiteranno degli artisti internazionali che, durante la loro residenza, realizzeranno opere site-specifc, in collaborazione con gli artisti maltesi. Per un totale di 15 artisti internazionali (singoli o gruppi) e altrettanti artisti maltesi. I linguaggi coinvolti sono espressione dell’interdisciplinarità contemporanea e le estetiche sperimentali racchiuse nella sfera delle live Arts: teatro, danza, arti performative, interventi trasversali.

Il programma di Altofest Ta’Malta, prevede un periodo di resistenza per ogni artista, che culminerà con la presentazione al pubblico delle opere realizzate e Public Talks sull’esperienza trascorsa.

Ovviamente il festival maltese sarà rimodulato in base alle esigenze e alle caratteristiche del territorio, e sarà quindi strutturato in maniera diversa dal festival di Napoli, pur mantenendo integri i sui presupposti. Altofest, infatti, punta a ridisegnare la relazione delle persone con i luoghi, a sovvertire l’uso degli spazi e l’attribuzione fissa di ruoli (pubblico/artista, attore/osservatore) a osare sconfinamenti (di genere, di disciplina, di competenza, d’azione) mai tentati, e invita gli artisti ad entrare in dialogo con questa riflessione, per declinare una propria definizione del concetto di “esperienza estetica” riferibile al proprio progetto artistico.
Il Festival è costruito assieme ai cittadini, che nelle loro case e/o spazi privati di altra natura (appartamenti, terrazzi, sotterranei, cortili, interi condomini, laboratori artigianali, esercizi commerciali…) ospitano opere di artisti internazionali.
Una delle maggiori innovazioni di Altofet Ta’Malta saranno le “Residenze per i donatori di spazio”
Durante Altofest 2017 alcuni donatori di spazio maltesi saranno ospitati, a Napoli, da donatori di spazio “veterani”, per esperire il festival e dare inizio ad un interscambio.

 

Cosa può prendere l’Altofest di Napoli da Malta?La “Residenza per donatori di spazio” è una pratica nuova, che può dare luogo a un’esperienza unica per i cittadini coinvolti nel processo di rigenerazione umana, a cui Altofest punta. In quanto artisti, noi ci rendiamo conto di quanto radicale possa essere l’esperienza di una  residenza artistica, tale pratica offre la possibilità di espandere il proprio orizzonte emozionale e cognitivo. Un’esperienza di questo tipo vissuta, non da un artista, ma da un cittadino, da un donatore di spazio, può toccarlo e segnarlo in profondità, fargli ritrovare il contatto necessario con la parte poetica dell’esistenza, restituirgli la capacità di immaginare e ricostruire la propria quotidianità, la meraviglia del primo sguardo sulle cose“.

ALTOFEST nasce a Napoli nel 2011, ideato e diretto da TeatrInGestAzione.
Esso è concepito come un’opera dal vivo, estesa e condivisa. I suoi ideatori ne curano la realizzazione secondo i dettami della propria poetica e metodologia creativa, muovendo dall’esigenza di svincolare l’atto performativo dal contesto spettacolare, disegnando spazi di condivisione in cui altri artisti e autori di diverse discipline possano entrare in dialogo e mettere in discussione, in maniera pubblica e collettiva, le proprie pratiche. In 6 anni Altofest ha raggiunto una risonanza tale da raccogliere ogni anno circa 250 candidature di artisti provenienti da più di 40 nazioni differenti, toccando tutti e 5 i continenti.  Il suo valore è riconosciuto dalle numerose ambasciate e istituti di cultura che nelle passate edizioni hanno sostenuto Altofest, tra esse quelle del Regno dei Paesi Bassi, Spagna, Germania, Croazia, Grecia, Repubblica Ceca e dall’Aeroporto Internazionale di Napoli, che da due anni è main partner.

Ester Veneruso