Solo per tre giorni nei cinema italiani il concerto “Queen A night in Bohemia”

Si rivolge al pubblico con un energico “Come On!Freddie Mercury, prima di intonare ai cembali Keep Yourself Alive seguito dalla chitarra di Brian May, con il ritmo incalzante di questo brano hard rock che entra a far parte della rosa dei successi del leggendario concerto Queen A night in Bohemia che arriva sul grande schermo in Italia, distribuito da Microcinema, per tre giorni indimenticabili: solo il 16, 17 e 18 maggio anche nelle sale della Campania.

Dopo lo straordinario successo del concerto Hungarian Rhapsody: Queen Live In Budapest, e di Queen Rock Montreal, arriva al cinema un’altra pietra miliare nella Storia del gruppo. Il 24 dicembre del 1975, all’Hammersmith Odeon di Londra, può essere infatti considerato il giorno della consacrazione ufficiale dei Queen, nell’anno più eccitante della carriera della band fino a quel momento. Questo rivoluzionario concerto è stato trasmesso in diretta, durante il programma musicale di BBC Two “Old Grey Whistle Test”, e riprende il gruppo al massimo del loro splendore, mentre suonano dei grandi successi come Killer Queen, Liar, Keep Yourself Alive e Now I’m Here. Ma, soprattutto, possiamo ascoltare e vedere la prima esecuzione live di cui esiste testimonianza registrata del leggendario classico Bohemian Rhapsody. Per l’occasione, il concerto viene proposto in una versione rimasterizzata e restaurata in Ultra HD con un magnifico surround sound, che permetterà ai fan di godere di una straordinaria esperienza in sala.

Elenco completo dei cinema che proietteranno il concerto.

Questo grande evento cinematografico comprende anche 25 minuti di immagini assolutamente inedite, e vanta tanto materiale d’archivio imperdibile per i fan, come la prima intervista televisiva di sempre al gruppo, alcuni spezzoni dei video di Keep Yourself Alive e Liar, l’esibizione a “Top of The Pops” (in cui eseguono Now I’m Here) e momenti dei concerti svolti a Hyde Park, al Rainbow e all’Hammersmith, in quello che è stato un anno fondamentale nella loro storia. Infatti, nel 1975 i Queen catturano il cuore e le menti inglesi con quella che diventerà la loro canzone più popolare di sempre.
Come ricorda Brian May, “è stato un concerto speciale, perché era la prima volta che suonavamo un set completo in diretta televisiva e si trattava del Concerto di Natale! La qualità delle immagini, grazie a un ottimo lavoro di restauro digitale, è straordinaria. E sullo schermo risulta evidente l’energia che sprigionavamo”.

BOHEMIAN RHAPSODY: STORIA DI UNA CANZONE LEGGENDARIA
Ha festeggiato i quarant’anni solo pochi mesi fa Bohemian Rhapsody, il brano pubblicato il 31 ottobre 1975, diventato non solo uno dei più famosi dei Queen, ma di tutta la storia della musica rock.
Uscito con I’m In Love With My Car come lato B, Bohemian Rhapsody da quarant’anni batte svariati record, come il singolo più venduto di sempre nel Regno Unito (un dato confermato dal Guinness dei primati del 2002), ma anche la cover dei Muppets che può vantare più visualizzazioni su Youtube (quasi 50 milioni solo sul loro canale ufficiale!). Inoltre, da questo brano è nato anche il primo video musicale della Storia, per la regia di Bruce Gowers, senza dimenticare che è anche ‘protagonista’ del pezzo da collezione più ambito legato a questa band, una rarissima versione in vinile blu, pubblicata nel 1978 in soli 200 esemplari.
Freddie Mercury aveva iniziato a creare questo brano su un taccuino, dove aveva trascritto alcune note, ma poi la registrazione ha richiesto ben tre settimane di incisione, in particolare per le complesse e numerosissime tracce vocali dei quattro componenti del gruppo.
Il pezzo è divenuto famoso anche per i riff di chitarra di Brian May, che però (come fanno in generale tutti i componenti della band, parlando della creazione del brano) sostiene sia stato merito del leggendario frontman, che, suonandoli al pianoforte, ha ispirato il chitarrista.
E dire che, come noto, la casa discografica dei Queen non credeva a un suo possibile successo, a causa della lunghezza (5’55’’) ritenuta eccessiva per un singolo. Per sbloccare questa situazione, è stato fondamentale il sostegno del dj di Capital Radio, Kenny Everett, che per primo ha trasmesso il brano (per ben 14 volte nel corso di un weekend), attirando l’attenzione degli appassionati e dei negozi di musica. Ma sul modo in cui Everett si sia procurato il brano, esistono varie versioni. Brian May, in una recente intervista, sostiene che Everett lo avesse rubato nel loro studio, ma è più probabile che, come afferma il produttore Roy Thomas Baker, la band sia stata ‘complice’, per forzare la mano alla casa discografica, sicuri che gli ascoltatori avrebbero amato la canzone.

Queen 5_Hammersmith Odeon_(c)Douglas Puddifoot _ V

Come per tutti i brani importanti, anche per questo si sono avute diverse interpretazioni, più o meno plausibili. Le più importanti lo ritengono un quadro onesto della vita di Freddie Mercury in quel momento, in particolare un implicito coming out, legato anche al fatto che in quel periodo, per la prima volta, avesse iniziato una relazione con un uomo. Altri, come lo stesso Brian May, preferiscono non esprimere pubblicamente le loro opinioni sul significato del brano, mentre invece il già citato Everett bolla tutto come “frasi in rima senza senso compiuto”.
Nel 1991, appena dopo la morte di Mercury, Bohemian Rhapsody è diventato il primo brano ad arrivare in vetta alle classifiche per la seconda volta. L’anno seguente, è tornato in auge grazie all’utilizzo che ne viene fatto in una celebre sequenza di Fusi di testa (Wayne’s World). La scena era stata approvata, poco prima di morire, da Freddie Mercury, che l’aveva visto grazie a Brian May, che a sua volta era stato consultato da Mike Myers (protagonista del film) per ottenere il consenso dei Queen a utilizzarla.

Queen 3_Hammersmith Odeon_(c)Douglas Puddifoot _ G

Così, da quarant’anni, Bohemian Rhapsody emoziona centinaia di milioni di persone nel mondo. Tra questi, il leggendario leader dei Beach Boys, Brian Wilson, che l’ha definita “la risposta alla preghiera di un adolescente, quella di poter finalmente ascoltare una canzone artistica”.
Ma forse, la frase che spiega perfettamente l’amore del pubblico per questo brano, l’ha pronunciata Brian May, quando la BBC gli ha chiesto un commento sui 40 anni del pezzo: “Mi piace ancora ascoltarla. Se passa alla radio, alzo il volume per sentirla”.

Ester Veneruso