Alla Galleria Toledo la compagnia Fibre Parallele presenta lo spettacolo “Duramadre”

Il lavoro di Fibre Parallele, compagnia fondata da Riccardo Spagnulo e Licia Lanera nel 2006 a Bari, è fatto di seria e meticolosa ricerca drammaturgica nella sfera del teatro di ricerca contemporaneo.
Galleria Toledo porta a Napoli l’ottimo gruppo pugliese, vincitore del premio Hystrio nel 2011, per una breve, ma molto articolata residenza artistica, nel corso della quale saranno proposti lo spettacolo “Duramadre“, che andrà in scena dal 31 marzo al 3 aprile 2016 alla Galleria Toledo, e il laboratorio destinato a 20 attori, Lo Spettacolo del Patibolo, che si terrà dall’1 al 3 aprile presso Le Scalze. Un’ulteriore possibilità di conoscenza e approfondimento dei temi e dell’operato di Fibre Parallele viene data con un incontro aperto al pubblico, moderato da Francesca Saturnino, alle 17.30 del 1 aprile, negli spazi dell’ex Asilo Filangieri.

Allo spettacolo “Duramadre” va il merito di spiegare il presente avvalendosi del paradosso, laddove la scrittura scenica risente della necessità di riportare indietro l’orologio della memoria ancestrale, fino a ricondursi al rapporto parentale che si radica in ogni società umana e che qui, in certo modo, si riallaccia a una rilettura del mito di Edipo, così come alla ferocia che spesso soggiace al racconto affabulatorio. In palcoscenico una madre, una ferale matriarca che si contrappone all’inerme nudità dei suoi figli maschi.
Sempre il gioco dei rapporti e la spettacolarizzazione della violenza come forma di messa in scena, sono le costanti, gli equivalenti elementi di studio, attorno ai quali Fibre Parallele costruisce il laboratorio condotto da Licia Lanera, Lo spettacolo del Patibolo, in questa sua prima fase dedicato al testo “Roberto Zucco” di Bernard-Marie Koltès, che avrà luogo invece presso Le Scalze, splendida architettura monumentale di salita Pontecorvo 65, recuperata al degrado della città.

C’era una madre, la grande madre.
Una grande madre con il ventre stanco e duro.
Una madre che covava tre uova.
Una madre che aspettava tre figli.
Una madre che era rimasta sola.
Una madre che era arbitro, sarta e carceriera.
Una madre potente e inferma insieme.
Una madre di parto e di volere matrigna.
Una madre di meraviglia e di terrore.
Una madre sfruttata.
Una madre erosa nel petto.
Una madre stravolta e massacrata.
Una madre splendida e segreta.
Una madre lunare e tellurica.
Una madre scrigno.
Una madre notturna.
Una madre antenata.

Duramadre è una favola che fa paura è aridità e gelo è una favola che sembra raccontare di un futuro senza futuro è questa terra che vomita e si ribella è la nostra crisi e di tutto quello che c’è intorno.
Siamo schiacciati da una realtà materiale fetida, in cui sono già chiari i segni della dissoluzione della materia. Una realtà cadaverina, putrescente, che si aggrappa con unghie e denti ai nostri corpi e li porta giù nel profondo di un abisso sciocco e tossico. Non abbiamo il benché minimo interesse in tutto quello che accade nel presente, perché tra non molti anni ce ne saremo dimenticati. Duramadre è questa terra che vomita e si ribella. Possiamo solo raccontarla attraverso una vecchia rancorosa, che sputa catarro e sentenze, una matriarca che ama i propri figli fino a volerli vedere morti. La possiamo raccontare solo attraverso un gioco che finisce con la morte. Che rimane? Rimane La Ginestra di Giacomo Leopardi. E qualche superstite. Ci ritroviamo con gli occhi chiusi ad indovinare un’alternativa, ad attuare un’azione di veggenza. A scommettere sull’uomo”.

Orario spettacoli: feriali ore 20.30 – domenica ore 18.

Galleria Toledo, teatro stabile d’innovazione
Via Concezione a Montecalvario 34
80134 Napoli

Per info: 081.425037 – galleria.toledo@iol.it

Ester Veneruso