Morte di Salvatore Giordano. Borrelli e Simioli: “ci costituiamo parte civile. Furono sottovalutati i crolli precedenti alla tragedia. La burocrazia e la cattiva amministrazione colpevoli”

Otto persone sono indagate a Napoli per il crollo di una parte del cornicione della Galleria Umberto che il 5 luglio dell’anno scorso provocò la morte del quattordicenne Salvatore Giordano. Si tratta di cinque funzionari comunali e di tre amministratori di condominio. Crollo ed omicidio colposo, contestate a vario titolo, le accuse principali. Secondo la Procura di Napoli furono ignorati i segnali di allarme che avrebbero dovuto consigliare la predisposizione di interventi di restauro dello storico monumento nel centro della città.
Abbiamo incaricato l’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia Giordano, di farci costituire parte civile nel processo. Siamo stati personalmente testimoni – dichiarano il consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli del programma radiofonico la Radiazzadi altri episodi di crolli dalla Galleria Umberto I avvenuti mesi prima dell’incidente mortale e vogliamo che sia fatta giustizia. E’ morto un innocente per colpa, a nostro avviso, della cattiva amministrazione e dalla burocrazia. Per questo chiediamo con forza che sia fatta giustizia e chiediamo a tutta la cittadinanza di Napoli di costituirsi nel processo. Noi siamo pronti anche a testimoniare. Il sacrificio di Salvatore Giordano non dovrà essere stato vano.

Valeria Saviano